Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 29, Paragrafi 16-60, pag 3

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 29, Paragrafi 16-60

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 29, Paragrafi 16-60
de gallinarum autem ovis tantum locuti sumus, cum et reliquarum alitum restent, magnae utilitatis, sicut suis locis dicemus

[52] Praeterea est ovorum genus in magna fama Galliarum, omissum Graecis

angues enim numerose convoluti salicis faucium corporumque spumis artifici conplexu glomerant; urinum appellatur

Druidae sibilis id dicunt in sublime iactari sagoque oportere intercipi, ne tellurem attingat; profugere raptorem equo, serpentes enim insequi, donec arceantur amnis alicuius interventu; experimentum eius esse, si contra aquas fluitet vel auro vinctum

[53] atque, ut est Magorum sollertia occultandis fraudibus sagax, certa luna capiendum censent, tamquam congruere operationem eam serpentium humani sit arbitrii
Abbiamo parlato poi solo delle uova delle galline, mentre rimangono anche di altri volatili, di grande utilità, come diremo a suo luogo

[52] Inoltre c'è un tipo di uova delle Gallie in grande pregio, tralasciato dai Greci

Infatti serpenti avvolti in gran numero si uniscono in un complesso abbraccio di saliva delle gole e di schiuma dei corpi; è detto uovo sterile

I Druidi dicono che esso è lanciato in alto con i sibili e che deve essere preso in un mantello, affinché non tocchi terra; che chi l'ha preso fugge con un cavallo, che infatti i serpenti l'inseguono, finché sono bloccate dall'incontro di qualche fiume; che la prova di questo è, se galleggia contro le correnti anche legato con l'oro

[53] E, come è astuta abilità dei maghi per nascondere gli inganni, raccomandano di prenderlo con una certa luna, come se sia della volontà umana che quest'attività dei serpenti coincida
vidi equidem id ovum mali orbiculati modici magnitudine, crusta cartilagineis velut acetabulis bracchiorum polypi crebris insigne

[54] Druidis ad victorias litium ac regum aditus mire laudatur, tantae vanitatis, ut habentem id in lite in sinu equitem R e Vocontiis a divo Claudio principe interemptum non ob aliud sciam

hic tamen conplexus anguium et frugifera eorum concordia in causa videtur esse, quare exterae gentes caduceum in pacis argumentis circumdata effigie anguium fecerint; neque enim cristatos esse in caduceo mos est

[55] De anserum ovis magnae utilitatis ipsoque ansere dicturi hoc in volumine debemus honorem et Commageno, clarissimae rei
Ho visto certamente quest'uovo con la grandezza di una modesta mela tonda, con un rivestimento caratteristico con fitte cartilagini come ventose di tentacoli di polipo

[54] Per i Druidi è apprezzato meravigliosamente per le vittorie delle contese e le accoglienze dei re, di tanta falsità, che conosco un cavaliere romano dei Voconzi che l'aveva in seno in un processo condannato dall'imperatore Claudio non per altro motivo

Tuttavia quest'abbraccio delle serpi e la loro concordia feconda sembra essere motivo, per cui i popoli stranieri hanno fatto fra le insegne di pace il caduceo con l'immagine circondata di serpi; infatti non è abitudine che ci siano forme con creste sul caduceo

[55] Poiché stiamo per parlare delle uova delle oche di grande utilità e dell'oca stessa renderemo onore in questo volume anche al commageno, sostanza molto famosa
fit ex adipe anserum, alioqui celeberrimi usus, set ad hoc in Commagene Syriae parte, cum cinnamo, casia, pipere albo, herba quae Commagene vocatur, obrutis nive vasis, odore iucundo, utilissimum ad perfrictiones, convulsiones, caecos aut subitos dolores omniaque, quae acopis curantur, unguentumque pariter et medicamentum est

[56] fit et in Syria alio modo, avium adipe curato ut dicemus, additis erysisceptro, xylobalsamo, phoenice, item tuso calamo singulorum pondere quod site adipis, in vino bis aut ter subfervefacto

fit autem hieme, quoniam aestate non glaciat nisi accepta cera

multa praeterea remedia sunt ex ansere, quod miror aeque quam in capris, namque anser corvusque ab aestate in autumnum morbo conflictari dicuntur

[57] De anserum honore, quem meruere Gallorum in Capitolium ascensur deprehenso, diximus
Si ottiene dal grasso delle oche, molto celebri gli usi in genere, ma oltre ciò nella Commagene zona della Siria, con cinnamo, cassia, pepe bianco, l'eba che è detta commagene, in vasi coperti di neve, con un odore gradevole, utilissimo per brividi, convulsioni, dolori interni o improvvisi, e tutte quelle cose che sono curate con acopi, ed è ugualmente profumo e medicamento

[56] Si ricava anche in Siria in un altro modo, col grasso degli uccelli trattato come diremo, con aggiunti aspalato, silobalsamo, loglio, anche canna pestata col peso delle singole sostanze che sia quello del grasso, riscaldato due o tre volte nel vino

Si ricava poi in inverno, perché d'estate non si condensa se non con cera aggiunta

Molti sono inoltre i rimedi dall'oca, e di ciò mi stupisco ugualmente che verso le capre, e infatti l'oca e il corvo sono detti essere colpiti dalla malattia dall'estate all'autunno

[57] Circa l'onore delle oche, che si meritarono con l'accorgersi dell'assalto dei Galli al Campidoglio, abbiamo parlato

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 28, Paragrafi 86-96

eadem de causa supplicia annua canes pendunt, inter aedem Iuventatis et Summani vivi in furca sabucea armo fixi

sed plura de hoc animali dici cogunt priscorum mores

[58] Catulos lactentes adeo puros existimabant ad cibum, ut etiam placandis numinibus hostiarum vice uterentur iis

Genitae Manae catulo res divina fit, et in cenis deum etiam nunc ponitur catulina

aditialibus quidem epulis celebrem fuisse Plauti fabulae indicio sunt

sanguine canino contra toxica nihil praestantius putant; vomitiones quoque hoc animal monstrasse homini videtur, et alios usus ex eo mire laudatos referemus suis locis

nunc ad institutum ordinem pergemus

[59] Adversus serpentem ictus efficacia habentur fimum pecudis recens in vino decoctum inlitumque, mures dissecti inpositi
Per lo stesso motivo i cani sopportano supplizi annuali, fra il tempio della Giovinezza e di Summano appesi vivi sulla forca a un ramo di sambuco

Ma le usanze degli antenati costringono che più cose siano dette su questo animale

[58] Ritenevano i cuccioli lattanti così puri per il cibo, che li usavano per placare gli dei al posto delle vittime

Il rito sacro per Genita Mana avviene con un cucciolo, e anche ora nelle cene degli dei si mette carne di cane

Essere stata pregiata anche nei pranzi inaugurali sono prova le commedie di Plauto

Niente ritengono più valido contro i veleni delle frecce del sangue di cane; questo animale sembra aver mostrato all'uomo anche i vomiti, e riferiremo altri usi di esso mirabilmente apprezzati a suo luogo

Ora torniamo all'ordine stabilito

[59] Contro il serpente con efficacia del morso sono considerati il letame fresco del bestiame cotto nel vino e spalmato, i topi tagliati messi sopra
quorum natura non est spernenda, praecipue in adsensu siderum, ut diximus, cum lunae lumine fibrarum numero crescente atque decrescente

tradunt Magi iocinere muris dato porcis in fico sequi dantem id animal, in homine quoque similiter valere, sed resolvi cyatho olei poto

[60] Mustelarum duo genera; alterum silvestre, distans magnitudine, Graeci vocant ictidas

harum fel contra aspidas dicitur efficax, cetero venenum

haec autem, quae in domibus nostris oberrat et catulos suos, ut auctor est Cicero, cottidie transfert mutatque sedem, serpentes persequitur

ex ea inveterata sale denari pondus in cyathis III datur percussis aut ventriculus coriandro fartus inveteratusque et in vino potus, et catulus mustelae etiam efficacius

La proprietà di questi non è da disprezzare, specialmente con l'accordo degli astri, come abbiamo detto, con un numero di fibre crescente e decrescente con la luce della luna

I maghi tramandano che dato il fegato del topo col fico ai maiali questo animale segue chi dà il cibo, ugualmente vale anche con l'uomo, ma che viene liberato con un bicchiere di olio bevuto

[60] Due i tipi di faine; uno selvatico, differente per grandezza, i Greci lo chiamano ictis

Il fiele di queste è detto efficace contro gli aspidi, un veleno per il resto

Questa invece, che s'aggira nelle nostre case e, come è testimone Cicerone, trasporta ogni giorno i suoi piccoli e cambia luogo, assale i serpenti

Da questa conservata col sale viene data la dose di un denario in 3 bicchieri a quelli feriti o lo stomaco riempito di coriandolo e conservato e bevuto nel vino, e il piccolo della faina anche più efficacemente

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