Morte di Sardanapalo - Eugène Delacroix

morte di Sardanapalo - Eugène Delacroix

l'opera condensa numerosi elementi in una gigantesca tela che raffigura il leggendario re assiro Sardanapalo mentre assiste al massacro delle sue amanti, dei suoi schiavi e dei suoi animali dipinta con colori caldi e ricchi. il dipinto è colmo di sensualità e di violenza provocando nell'osservatore sentimenti conflittuali
morte di Sardanapalo - Eugène Delacroix, 1827 morte di Sardanapalo - Eugène Delacroix, 1827

L'artista prese spunto dagli scritti di Lord Byron e basò i suoi due successivi importanti dipinti sui suoi brani:

  1. esecuzione del Doge Marin Faliero 
  2. morte di Sardanapalo

La tragedia di Byron Sardanapalo , pubblicata nel 1821, prendeva liberamente le mosse da un resoconto dello storico greco Diodoro Siculo sulla storia di un semi-mitico re assiro che regnò nel VII secolo avanti Cristo. Il sovrano condusse una vita all'insegna del lusso, ma passò all'azione quando il suo regno fu minacciato da una grande insurrezione. Seguì una devastante battaglia, nella quale l'esercito del re fu sconfitto. Ritiratosi nel suo palazzo, Sardanapalo  fece costruire una pira sotto il suo trono, deciso a sacrificarsi per non cadere nelle mani del nemico.

Nella tragedia di Byron, Sardanapalo va incontro a una morte nobile, accompagnato dalla sua concubina favorita, mentre Delacroix inscena una fine più sanguinosa. Nella sua versione, il re ordine che i suoi tesori vengono distrutti e che le sue concubine, i suoi servi e i suoi cavalli siano uccisi: nulla di ciò che gli ha procurato piacere durante la vita può sopravvivere alla sua morte.

La morte di Sardanapalo è l'opera più dichiaratamente romantica di Delacroix e, in occasione della sua esposizione al Salon di Parigi del 1828, fu accolta da un ostilità quasi unanime. La critica derise la composizione irrimediabilmente confusa e deplorò l'evidente propensione dell'artista per la violenza e l'erotismo.

Nell'angolo in alto a destra si intravedono zone della città in fiamme, sebbene il sontuoso giaciglio dove è disteso Sardanapalo  suggeriscono un ambiente interno, e solo dopo un attenta osservazione si possono osservare i ceppi di legno che indicano che il letto del re è stato spostato sulla pira.

I critici del tempo attribuirono la confusione che pare caratterizzare il dipinto ad una composizione frettolosa e negligente dell'artista. In realtà, Delacroix realizzò numerose schizzi, lavorando alla dinamica del gruppo delle figure e pianificando con estrema cura l'evidente caos. La crudeltà e il desiderio di sacrificio violento del re sono evidenti: una guardia taglia la gola di una concubina nuda, mentre Sardanapalo  guarda impassibile

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