Il primo bacio della storia dell’arte. Gioacchino ed Anna nella Cappella degli Scrovegni

il primo bacio della storia dell’arte. Gioacchino ed Anna nella Cappella degli Scrovegni

Tecnica mirabile e stile assolutamente innovativo rispetto ai contemporanei. La scena, che occupa il primo registro della parete sud, ritrae i genitori della Vergine Maria i quali, secondo quanto riportato nei vangeli apocrifi, erano stati cacciati dal tempio perché incapaci di generare prole

Per la vergogna, lo sterile Gioacchino si era dato alla fuga, rifugiandosi nel deserto presso gli amici pastori lasciando Anna nella sofferenza e nello struggimento fino all'intervento di un angelo che annunciava l'arrivo di un figlio, anzi di una figlia, Maria.

Giotto li dipinge con la barba bianca e le rughe sul volto, nel pieno del ricongiungimento, immortalando l'istante del bacio, a quanto pare il primo bacio della storia dell'arte. Occhi negli occhi, labbra sulle labbra, le mani di Anna accarezzano dolcemente il volto di Gioacchino. I due sono assorti nella loro intimità, tanto che nemmeno la presenza delle donne sullo sfondo riesce a distrarli. 

Incredibile come Giotto riesca a dipingere la carnalità e la sacralità allo stesso tempo, come la storia di questo amore finalmente aiutato dalla Divina provvidenza ci appaia fisico e passionale. Una delicatezza e insieme una forza modulata da Giotto in maniera magistrale: il cielo blu piatto e profondo, l'architettura solida alle loro spalle, la naturalezza dei volti, delle acconciature e delle vesti, l'intensità dello sguardo

l'incontro tra Gioacchino e Anna - Giotto l’incontro tra Gioacchino e Anna - Giotto
L'affresco intitolato l'incontro tra Gioacchino e Anna, costituisce l'ultimo episodio del registro superiore della parete meridionale. Giotto riesce in maniera mirabile a infondere nella scena un profondo senso di verità e intimità. Poco prima di questo incontro con sua moglie Anna, Gioacchino aveva avuto una visione in cui un angelo gli preannunciava che la sua sposa avrebbe concepito una bambina, Maria.

Questo episodio, Il sogno di Gioacchino, è dipinto immediatamente prima dell'incontro tra Gioacchino e Anna. All'uomo viene quindi detto di recarsi da sua moglie presso la porta d'oro di Gerusalemme. Nel fissare il momento dell'incontro, Giotto riesce a catturare un potente affascinante attimo di intimità rappresentato proprio dall'istante in cui Gioacchino confida alla moglie la miracolosa notizia che ha appena ricevuto. Le due figure nell'abbracciarsi, si isolano dalle persone che osservano la scena alla loro sinistra

ciclo dedicato a Gioacchino ed Anna, genitori di Maria nella cappella degli Scrovegni ciclo dedicato a Gioacchino ed Anna, genitori di Maria nella cappella degli Scrovegni

LA DONNA DAL MANTELLO NERO

Cosa rappresentano questi due volti femminili davanti alla porta aurea di Gerusalemme dipinta da Giotto nel 1303-1305?

L'espressione ambigua della donna che si avvolge nell'ampio mantello nero ne fa uno dei personaggi più suggestivi della pittura di Giotto. Quale sentimento può nascondere un volto così impenetrabile:

l'innocenza? 

Il palpito di una passione soffocata? 

Il ritrovato gusto della gaiezza di una vedova quasi timorosa di rivelare un nuovo desiderio di vita? 

Molto è stato scritto intorno alla donna dal mantello nero, ma il dubbio sulla sua personalità non è stato sciolto

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