Il Positivismo: riassunto breve

Il Positivismo: riassunto breve

è un movimento di pensiero che si sviluppa in un contesto storico caratterizzato dal progresso scientifico e dall'ascesa della borghesia e del proletariato (anni '50/'70)

Questo movimento da una parte sembra favorire il progresso della borghesia, dall'altra sembra rispondere alla necessità della lotta di classe.

Gli atteggiamenti degli intellettuali, a proposito di questo "sviluppo", furono principalmente 3:

1.    att. apologetico, che esalta la modernizzazione come realizzazione del progresso;

2.    att. di rifiuto romantico, in nome dei valori del passato;

3.    att. di curiosità conoscitiva, che indaga i cambiamenti in modo distaccato.

Le idee chiave del positivismo sono:

•    il metodo della scienza è l'unico valido, quindi il "rigetto" di ogni altra visione di tipo religioso, metafisico, ecc.;

•    il metodo scientifico va applicato alla realtà e quindi nessun aspetto del reale deve sfuggire all'analisi scientifica;

•    fede incondizionata nel progresso che consentirebbe di superare gli squilibri sociali e di dominare la natura.

I maggiori esponenti di questi di questo periodo sono Comte, Darwin e Hippolyte Taine:

•    secondo Comte:

1.    la scienza è l'unica forma di conoscenza possibile;

2.    i fenomeni sono collegati tra loro da un rapporto di causa ed effetto;

3.    tra scienza e progresso c'è uno stretto rapporto, per cui la scienza è alla base della società (nascita sociologia).

•    Darwin formulò la teoria dell'evoluzione basata su 3 punti:

1.    origine comune degli esseri viventi;

2.    adattamento all'ambiente;

3.    lotta per la sopravvivenza.

L'evoluzionismo di Darwin da una parte sembra giustificare il "dominio" dei più forti a danno dei più deboli, dall'altra sembra confermare le ipotesi della lotta di classe. Inoltre, Darwin completa la teoria Copernico in quanto con Copernico l'uomo aveva il suo posto nella natura secondo un ordine spaziale, con Darwin, invece, secondo un ordine temporale.

Hippolyte Taine, infine, sosteneva che l'animo umano non è altro che un congegno che l'analisi può smontare come una molla.

Il livello generale di istruzione portò all'aumento del mercato editoriale portandolo a livello nazionale in quanto si moltiplicarono le riviste e i giornali. Alla scuola è stato affidato il compito di fornire un bagaglio culturale minimo. Anche i teatri svolgono un ruolo importante dal punto di vista culturale in quanto è il luogo in cui si dibattono i valori etici e civili della borghesia.

In questo periodo viene meno il ruolo dell'intellettuale che, per potersi mantenere, è costretto ad adattarsi alla società e quindi a cercare un impiego pubblico o a collaborare con le case editrici e i giornali.

Con l'aumento degli scambi economici aumentò l'esigenza di avere una lingua unica. Si adotto, quindi, la soluzione manzoniana, ovvero la diffusione (tramite scuole e uso del vocabolario) del fiorentino colto, che portò, però, ad una situazione di bilinguismo che perdura ancora ai nostri giorni.

In ambito poetico si possono distinguere due principali tendenze:

- la Scapigliatura, che nasce da un gruppo di scrittori che ostentano atteggiamenti di rottura delle convenzioni e rifiutano l'impegno civile, politico e patriottico;

- la poesia carducciana, si ripropone di restaurare la tradizione classica, pur conservando una sensibilità tardoromantica.