Aveva lo stesso posto anche nelle tombe dipinte e nelle sculture funerarie, come dimostra il particolare del coperchio di un'urna di terracotta di Volterra (II a.C.), noto come il "coperchio degli sposi", in cui i vecchi coniugi si contemplano con la profonda e autentica tenerezza originata da lunghi anni di vita in comune.
La vecchiaia ha segnato il loro viso di profonde rughe che l'autore non ha cercato di nascondere, ma al contrario ha saputo tradurre la contenuta emozione dei due vecchi che, con l'obolo in mano per il Caronte etrusco, procedono affiancati così come avevano fatto in vita