il David era ritenuto superiore a ogni scultura moderna e antica e anche oggi le polemiche sorte in occasione del restauro in corso confermano in grande ruolo simbolico che questa scultura riveste per la cultura occidentale. Il giovane pastore, futuro re d'Israele, è colto nel momento che precede l'azione: la sua fronte è leggermente aggrottata in un atteggiamento che indica allo stesso tempo concentrazione e valutazione delle proprie forze rispetto a quelle dell'avversario. I suoi muscoli sono in tensione e le mani nervose e scattanti, con le vene in superficie, sono pronte a far roteare la fionda per dar luogo all'azione.
Il rapporto chiastico delle membra è di ascendenza classica ovvero il rapporto incrociato fra parti del corpo che compiono un'azione e parti che, invece, sono in riposo. La superficie della scultura è perfettamente levigata. Per le qualità morali che questo nudo virile incarnava fu deciso che la statua fosse collocata non più in Duomo, ma dinanzi a Palazzo Vecchio, diventandone il simbolo.