Giulia Agrippina era la figlia del grande Germanico, il compianto generale delle Armate del nord, pronipote del divino Augusto. Dopo aver visto morire suo padre, per l'invidia di Tiberio che probabilmente lo avvelenò, dovette assistere anche alla fine della madre in esilio dei parenti, dei fratelli maggiori, del fratello Caligola e delle sorelle.
La lotteria per decidere chi sarebbe stata la nuova moglie dell'imperatore era aperta. Pallante sponsorizzava la figlia di Germanico come la donna giusta: di una bellezza ipnotica, intelligente, scaltra, sensuale ma senza eccessi, carismatica, proveniente da una famiglia prestigiosa e in grado di dare all'impero una nuova immagine.
La legge Romana aborriva l'incesto sopra ogni altro delitto e Agrippina era la nipote diretta dell'imperatore: per questo motivo il matrimonio era impossibile, vietato perché tra congiunti. Eppure in Senato si alzarono numerose le voci in suo favore e la folla chiedeva apertamente che la scegliesse come moglie. La pubblicità faceva effetto, l'entusiasmo era travolgente e Claudio fece approvare la legge eccezionale che permise le nozze scandalose. Era il 49 d.C. e Agrippina diventava imperatrice a furor di popolo.
Di seguito un ritratto di Agrippina datato 37-39 d.C. cesellato nel calcedonio alto 9 centimetri. Sguardo deciso di una giovane donna con i capelli pettinati nello stile tipico dell'epoca