Quod ubi sine recusatione fecerunt passisque palmis proiecti ad terram flentes ab eo salutem petiverunt, consolatus consurgere iussit et pauca apud eos de lenitate sua locutus, quo minore essent timore, omnes conservavit militibusque suis commendavit, ne qui eorum violaretur, neu quid sui desiderarent Hac adhibita diligentia ex castris sibi legiones alias occurrere et eas, quas secum duxerat, in vicem requiescere atque in castra reverti iussit eodemque die Larisam pervenit [99] In eo proelio non amplius CC milites desideravit, sed centuriones, fortes viros, circiter XXX amisit Interfectus est etiam fortissime pugnans Crastinus, cuius mentionem supra fecimus, gladio in os adversum coniecto Neque id fuit falsum, quod ille in pugnam proficiscens dixerat |
Eseguirono l'ordine senza fare opposizione e gettatisi a terra con le mani tese, in lacrime, chiesero a Cesare salva la vita; Cesare, dopo averli consolati, ordinò loro di alzarsi e rivolte loro poche parole in merito alla sua clemenza, perché avessero meno timore, fece a tutti grazia della vita e diede ordine ai suoi soldati di non fare violenza a nessuno di essi e di non portare via nulla di loro appartenenza Date scrupolosamente queste disposizioni, ordinò alle altre legioni di raggiungerlo dall'accampamento e a quelle che aveva condotto con sé di fare ritorno nel campo per riposarsi a loro volta; il medesimo giorno giunse a Larissa 99 In quella battaglia Cesare non lamentò la perdita di più di duecento soldati, ma perse circa trenta centurioni, uomini valorosi Mentre combatteva valorosamente fu ucciso anche Crastino, che sopra abbiamo ricordato, colpito in pieno viso da un colpo di spada E non aveva detto il falso andando in battaglia |
Sic enim Caesar existimabat, eo proelio excellentissimam virtutem Crastini fuisse, optimeque eum de se meritum iudicabat Ex Pompeiano exercitu circiter milia XV cecidisse videbantur, sed in deditionem venerunt amplius milia XXIIII (namque etiam cohortes, quae praesidio in castellis fuerant, sese Sullae dediderunt), multi praeterea in finitimas civitates refugerunt; signaque militaria ex proelio ad Caesarem sunt relata CLXXX et aquilae VIIII L Domitius ex castris in montem refugiens, cum vires eum lassitudine defecissent, ab equitibus est interfectus [100] Eodem tempore D Laelius cum classe ad Brundisium venit eademque ratione, qua factum a Libone antea demonstravimus, insulam obiectam portui Brundisino tenuit |
Cesare infatti pensava che in quella battaglia il valore di Crastino fosse stato straordinario e riteneva di dovergli, per i suoi meriti, una grandissima riconoscenza Sembrava che l'esercito pompeiano avesse contato circa quindicimila caduti, ma si arresero in più di ventiquattromila (infatti anche le coorti che erano di guardia nei fortilizi si consegnarono a Silla), inoltre molti trovarono rifugio nelle città vicine; dalla battaglia furono portate a Cesare centottanta insegne militari e nove aquile L Domizio fu ucciso dai cavalieri mentre fuggiva dall'accampamento verso il monte, quando ormai le forze gli erano venute meno per la stanchezza 100 Nel medesimo tempo D Lelio giunse con la flotta a Brindisi e nel medesimo modo in cui, come prima dicemmo, operò Libone, occupò l'isola che fronteggia il porto di Brindisi |
Similiter Vatinius, qui Brundisio praeerat, tectis instructisque scaphis elicuit naves Laelianas atque ex his longius productam unam qninqueremem et minores duas in angustiis portus cepit itemque per equites dispositos aqua prohibere classiarios instituit Sed Laelius tempore anni commodiore usus ad navigandum onerariis navibus Corcyra Dyrrachioque aquam suis supportabat, neque a proposito deterrebatur neque ante proelium in Thessalia factum cognitum aut ignominia amissarum navium aut necessariarum rerum inopia ex portu insulaque expelli potuit |
Similmente Vatinio, che era al comando di Brindisi, con imbarcazioni coperte e fornite di opportuno equipaggiamento attirò le navi di Lelio e catturò, all'imboccatura del porto, una quinquereme che si era spinta troppo lontano e due navi minori, e parimenti, con reparti di cavalleria opportunamente disposti, cominciò a impedire ai marinai l'approvvigionamento d'acqua Ma Lelio, approfittando della stagione abbastanza favorevole alla navigazione, con navi da carico portava ai suoi acqua da Corcira e da Durazzo e non veniva distolto dal suo progetto e, prima di avere avuto notizia della battaglia combattuta in Tessaglia, né l'ignominiosa perdita delle navi, né la mancanza di ogni cosa necessaria poterono cacciarlo dal porto e dall'isola |