Il 590 era un anno molto difficile per la città, devastata da una tragica pestilenza. Il 3 settembre Gregorio Magno fu nominato Papa. Ma prima della sua consacrazione, decise di organizzare una processione di tre giorni per le vie di Roma, per chiedere a Dio la grazia di far cessare l'epidemia. fu un vero disastro: Vi parteciparono migliaia di persone e, per via del caldo soffocante, ne morirono circa 80 durante il corteo.
Una volta arrivati sul ponte Elio, il futuro pontefice e tutti i suoi concittadini avrebbero visto in cielo, proprio in cima al castello, la sagoma dell'Arcangelo Michele, intento a riporre la spada nel fodero. Fu, per tutti, un segno dell'imminente fine dell'epidemia di peste, cosa che in effetti avvenne pochi giorni dopo. Da quel momento in poi, la figura di Michele, il santo Angelo, si legò indissolubilmente con la storia della fortezza.
All'interno della fortezza, che in origine doveva misurare in altezza 48 metri, oltre ad Adriano e a sua moglie Sabina furono sepolti Antonino Pio e i suoi successori fino all'incirca al 217. L'ultimo fu Caracalla, scomparso in quell'anno.
BONIFACIO IX
La struttura originaria del mausoleo di Adriano aveva una base a forma di parallelepipedo quadrato, alto circa 12 metri e con i lati lunghi circa 86. Una delle più grandi innovazioni volute da Bonifacio IX alla fine del Trecento, per mano di Nicolò Lamberti, l'architetto militare che ne seguì i lavori, fu quella di conservare solo le mura esterne di questa struttura e abbattere il resto, creando così una sorta di fossato, un corridoio scoperto tutto intorno al cilindro centrale, che in tal modo risultava ancora più protetto e isolato
LA CAMPANA DEI CONDANNATI
Posta a sinistra dei piedi dell'Angelo c'è una campana detta "della Misericordia" oppure "dei condannati", perché suonava per annunciare l'esecuzione delle condanne a morte che avvenivano dentro queste mura, molti metri più in basso