Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 01 - 30, pag 2

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 01 - 30

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 06, Par 01 - 30
Ferunt Senecam proxima nocte visum sibi per quietem C Caesari praecipere, et fidem somnio Nero brevi fecit prodita immanitate naturae quibus primum potuit experimentis

Namque Britannicum fratrem, quod se post adoptionem Ahenobarbum ex consuetudine salutasset, ut subditivum apud patrem argvere conatus est

Amitam autem Lepidam ream testimoni coram afflixit gratificans matri, a qua rea premebatur

Deductus in Forum tiro populo congiarium, militi donativum proposuit indictaque decursione praetorianis scutum sua manu praetulit; exin patri gratias in senatu egit

Apud eundem consulem pro Bononiensibus Latine, pro Rhodiis atque Iliensibus Graece verba fecit
Pare che la notte successiva Seneca sognasse di avere come discepolo C Cesare, e Nerone fece credere a qvel sogno per poco tempo, in quanto non appena poté, diede vari saggi della barbarie della sua natura

Infatti poiché suo fratello Britannico lo aveva salutato, come d'abitudine, con il nome di Enobarbo dopo la sua adozione, Nerone tentò di presentarlo agli occhi di Claudio come un figlio supposto

Quando poi sua zia Lepida fu messa in stato di accusa, portò contro di lei una testimonianza pesante per far piacere a sua madre che la voleva ad ogni costo colpevole

Portato in foro come esordiente, offrì doni in natura al popolo, gratifiche ai soldati e, fatta fare un'evoluzione ai pretoriani, presentò loro lo scudo con le sue stesse mani; in seguito ringraziò suo padre in Senato

Davanti a Claudio, allora console, parlò in latino a favore degli abitanti di Bologna e in greco per qvelli di Rodi e di Ilio
Auspicatus est et iuris dictionem praefectus urbi sacro Latinarum, celeberrimis patronis non tralaticias, ut assolet, et brevis, sed maximas plurimasque postulationes certatim ingerentibus, quamvis interdictum a Claudio esset

Nec multo post duxit uxorem Octaviam ediditque pro Claudi salute circenses et venationem

VIII Septemdecim natus annos, ut de Claudio palam factum est, inter horam sextam septimamque processit ad excubitores, cum ob totius diei diritatem non aliud auspicandi tempus accommodatius videretur; proque Palati gradibus imperator consalutatus lectica in castra et inde raptim appellatis militibus in curiam delatus est discessitque iam vesperi, ex immensis, quibus cumulabatur, honoribus tantum patris patriae nomine recusato propter aetatem
Amministrò anche la giustizia per la prima volta come prefetto di Roma durante le feste latine e i più famosi avvocati andarono a gara nel portare al suo tribunale non già, come d'uso, gli affari correnti e di rapido disbrigo, ma le cause più importanti, sebbene Claudio lo avesse proibito

Poco tempo dopo sposò Ottavia e organizzò giochi di circo e una caccia per la salvezza di Claudio

8 Aveva diciassette anni quando, resa pubblica la morte di Claudio, si avvicinò ai soldati di guardia, tra la sesta e la settima ora, perché a causa del brutto tempo di tutto qvel giorno, nessun altro momento gli sembrava più favorevole per prendere gli auspici Salutato imperatore sui gradini del Palatino, fu portato in lettiga all'accampamento dei pretoriani, poi, dopo una rapida allocuzione ai soldati, in curia, da dove uscì soltanto verso sera, dopo aver accettato tutti i grandissimi onori di cui lo si riempiva, ad eccezione del titolo di 'padre della patria' a causa della sua età
IX Orsus hinc a pietatis ostentatione Claudium apparatissimo funere elatum laudavit et consecravit

Memoriae Domiti patris honores maximos habuit

Matri summam omnium rerum privatarum publicarumque permisit

Primo etiam imperii die signum excubanti tribuno dedit 'optimam matrem' ac deinceps eiusdem saepe lectica per publicum simul vectus est

Antium coloniam deduxit ascriptis veteranis e praetorio additisque per domicilii translationem ditissimis primipilarium; ubi et portum operis sumptuosissimi fecit

X Atque ut certiorem adhuc indolem ostenderet, ex Augusti praescripto imperaturum se professus, neque liberalitatis neque clementiae, ne comitatis qvidem ex hibendae ullam occasionem omisit

Graviora vectigalia aut abolevit aut minuit

Praemia delatorum Papiae legis ad quartas redegit
9 In seguito, cominciando a far mostra di pietà filiale, celebrò splendidamente i funerali di Claudio, ne fece l'elogio funebre e lo innalzò al rango degli dei

Concesse grandi onori alla memoria di suo padre Domizio

Quanto a sua madre le lasciò l'alta direzione di tutti gli affari pubblici e privati

Il primo giorno del suo principato diede perfino come parola d'ordine al tribuno di guardia 'la migliore delle madri', e spesso in seguito; andò a spasso in pubblico con lei, nella lettiga di Agrippina

Stabilì ad Anzio una colonia composta di veterani pretoriani ai quali aggiunse i più ricchi primipili che trasferirono il loro domicilio; qui costruì anche un porto, sostenendo una spesa enorme per i lavori

10 E per dimostrare le sue buone intenzioni, dichiarò che avrebbe governato secondo i principi di Augusto, e non si lasciò sfuggire nessuna occasione per manifestare la sua generosità, la sua clemenza e perfino la sua amabilità

Abolì o diminuì le imposte troppo pesanti

Ridusse a un quarto le ricompense ai delatori delle infrazioni alla legge Papia

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 41 - 61

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 01, Par 41 - 61

Divisis populo viritim quadringenis nummis senatorum nobilissimo cuique, sed a re familiari destituto annua salaria et quibusdam quingena constituit item praetorianis cohortibus frumentum menstruum gratuitum

Et cum de supplicio cuiusdam capite damnati ut ex more subscriberet admoneretur: 'quam vellem, ' inquit, 'nescire litteras'

Omnes ordines subinde ac memoriter salutavit

Agenti senatui gracias respondit: 'Cum mervero'

Ad campestres exercitationes suas admisit et plebem declamavitque saepius publicae; recitavit et carmina, non modo domi sed et in theatrum, tanta universorum laetitia, ut ob recitationem supplicatio decreta sit eaque pars carminum aureis litteris Iovi Capitolino dicata

XI Spectaculorum plurima et varia genera edidit: iuvenales, circenses, scaenicos ludos, gladiatorium munus
Fece distribvire al popolo quattrocento sesterzi a testa, poi decise che tutti i senatori, di origine nobile, ma decaduta, ricevessero un salario annuo che per alcuni arrivò anche a cinquemila sesterzi, e volle che le coorti pretoriane avessero ogni mese una distribuzione gratuita di grano

Un giorno che venne pregato di firmare, secondo l'usanza, una condanna di morte, disse: 'Come vorrei non conoscere l'alfabeto

' Salutò spesso, per nome e a memoria, persone di ogni ordine

Al Senato che lo ringraziava, rispose: 'Quando l'avrò meritato

La plebe fu ammessa ad assistere alle sue esercitazioni militari e molto spesso declamò in pubblico; recitò anche poesia, non solo in casa sua, ma pure in teatro, con così grande gioia di tutti, che, dopo una simile esibizione furono decretati ringraziamenti agli dei e i versi letti da lui furono impressi a caratteri d'oro e dedicati a Giove Capitolino

11 Diede un gran numero di spettacoli diversi: giochi giovanili, giochi di circo, rappresentazioni teatrali e un combattimento di gladiatori
Iuvenalibus senes quoque consulares anusque matronas recepit ad lusum

Circensibus loca equiti secreta a ceteris tribuit commisitque etiam camelorum quadrigas

Ludis, quos pro aeternitate imperii susceptos appellari 'maximos' voluit, ex utroque ordine et sexu plerique ludicras partes sustinverunt; notissimus eques R elephanto supersidens per catadromum decucurrit; inducta Afrani togata, quae Incendium inscribitur, concessumque ut scaenici ardentis domus supellectilem diriperent ac sibi haberent; sparsa et populo missilia omnium rerum per omnes dies: singula cotidie milia avium cuiusque generis, multiplex penus, tesserae frumentariae, vestis, aurum, argentum, gemmae, margaritae, tabulae pictae, mancipia, iumenta atque etiam mansuetae ferae, novissimae naves, insulae, agri

XII Hos ludos spectavit e proscaeni fastigio
Ai giochi giovanili ammise come attori vecchi ex consoli e anziane matrone

Per qvelli del circo riservò ai cavalieri posti separati e fece perfino correre alcune quadrighe trainate da cammelli

Nel corso delle rappresentazioni che diede per l'eternità dell'Impero e volle che fossero chiamate 'le più grandi', moltissime persone dei due ordini e dei due sessi fecero gli istrioni: un cavaliere romano, seduto su un elefante, discese lungo una corda; si rappresentò la commedia di Afranio intitolata 'L'incendio' e si permise agli attori di saccheggiare e tenere per sé i mobili della casa che bruciava; ogni giorno si fece cadere sulla folla doni assolutamente diversi tra loro: quotidianamente migliaia di uccelli di ogni specie, vettovaglie diverse, tessere per il grano, vestiti, oro, argento, pietre preziose, perle, quadri, buoni per ritirare schiavi, bestie da soma e anche belve addomesticate e infine imbarcazioni, complessi di case e appezzamenti di terreno

12 Nerone seguì questi giochi dall'alto del proscenio

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 02, Par 71 - 101

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 02, Par 71 - 101

Munere, quod in amphitheatro ligneo regione Martii campi intra anni spatium fabricato dedit, neminem occidit, ne noxiorum qvidem

Exhibuit autem ad ferrum etiam quadringentos senatores sescentosque equites Romanos et quosdam fortunae atque existimationis integrae, ex isdem ordinibus confectores quoque ferarum et varia harenae ministeria

Exhibuit et naumachiam marina aqua innantibus beluis; item pyrrichas quasdam e numero epheborum, quibus post editam operam diplomata civitatis Romanae singulis optulit

Inter pyrricharum argumenta taurus Pasiphaam ligneo iuvencae simulacro abditam iniit, ut multi spectantium crediderunt; Icarus primo statim conatu iuxta cubiculum eius decidit ipsumque cruore respersit
Durante il combattimento dei gladiatori che diede in un anfiteatro di legno, costruito in meno di un anno nella zona del Campo di Marte, non fece uccidere nessuno, nemmeno fra i condannati

Nel numero dei combattenti figuravano quattrocento senatori e seicento cavalieri romani, alcuni dei quali godevano di una fortuna e di una reputazione altissime; a questi due ordini appartenevano sia i bestiari, sia i vari addetti all'arena

Allestì anche una battaglia navale con mostri marini che nuotavano in acqua di mare Fece pure esegvire alcune danze gverriere da un certo numero di efebi, ai quali, dopo che ebbero compiuta la danza, offrì il brevetto di cittadinanza romana

Tra queste danze, un toro violò Pasifae nascosta dentro una giovenca di legno, almeno così credettero molti degli spettatori; Icaro, subito al primo tentativo di volo, cadde presso il palco di Nerone e lo spruzzò di sangue
Nam perraro praesidere, ceterum accubans, parvis primum foraminibus, deinde toto podio adaperto spectare consueverat

3 Instituit et quinquennale certamen primus omnium Romae more Graeco triplex, musicum gymnicum equestre, quod appellavit Neronia; dedicatisque thermis atque gymnasio senatui quoque et equiti oleum praebuit

Magistros toto certamini praeposuit consulares sorte, sede praetorum

Deinde in orchestram senatumque descendit et orationis qvidem carminisque Latini coronam, de qua honestissimus quisque contenderat, ipsorum consensu concessam sibi recepit, citharae autem a iudicibus ad se delatam adoravit ferrique ad Augusti statuam iussit
In realtà egli presiedette assai raramente lo spettacolo: d'ordinario lo guardava, sdraiato su un letto, da principio attraverso piccole aperture, poi dall'alto del podio che aveva fatto scoprire totalmente

3 Fu il primo ad istitvire a Roma un concorso quinquennale, articolato in tre settori, secondo l'usanza greca: musicale, ginnico ed equestre, e lo chiamò 'giochi neroniani' Dopo aver inaugurato alcune terme e un ginnasio, fornì perfino l'olio ai senatori e ai cavalieri romani

Ad ogni concorso fece presiedere ex consoli estratti a sorte e collocati al posto dei pretori

In seguito andò a sistemarsi nell'orchestra, in mezzo ai senatori; accettò la corona dell'eloquenza e della poesia latina, che si erano contesa i più onorevoli cittadini e che gli era stata ceduta di comune accordo, ma quando i giudici gli assegnarono qvella di sonatore di cetra, si genuflesse e diede ordine di portarla davanti alla statua di Augusto

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 01 - 20

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 01, Par 01 - 20

Gymnico, quod in Saeptis edebat, inter buthysiae apparatum barbam primam posuit conditamque in auream pyxidem et pretiosissimis margaritis adornatam Capitolio consecravit

Ad athletarum spectaculum invitavit et virgines Vestales, quia Olympiae quoque Cereris sacerdotibus spectare conceditur

XIII Non immerito inter spectacula ad eo edita et Tiridatis in urbem introitum rettulerim

Quem Armeniae regem magnis pollicitationibus sollicitatum, cum destinato per edictum die ostensurus populo propter nubilum distulisset, produxit quo opportunissime potuit, dispositis circa Fori templa armatis cohortibus, curuli residens apud rostra triumphantis habitu inter signa militaria atque vexilla
Durante il concorso ginnico, che si teneva nel recinto delle elezioni, tra la solennità di un sacrificio di buoi, si fece tagliare per la prima volta la barba e la depose in una scatola d'oro adorna di pietre preziosissime che consacrò al Campidoglio

Allo spettacolo degli atleti invitò anche le vergini Vestali, in quanto pure ad Olimpia potevano assistervi le sacerdotesse di Cerere

13 Credo sia giusto segnalare ancora tra gli spettacoli offerti da Nerone l'entrata di Tiridate a Roma

Era il re d'Armenia che aveva sollecitato a venire con magnifiche promesse; fissò con un editto la data in cui lo avrebbe presentato al popolo, ma, poiché qvel giorno il cielo era nuvoloso, differì ogni cosa fino ad un momento più favorevole; piazzò coorti in armi presso i templi del foro e Nerone prese posto su una sedia curule sui rostri, in abito di trionfatore, circondato da insegne e da vessilli
Et primo per devexum pulpitum subeuntem admisit ad genua adlevatumque dextra exosculatus est, dein precanti tiara deducta diadema inposuit, verba supplicis interpretata praetorio viro multitudini pronuntiante; perductum inde in theatrum ac rursus supplicantem iuxta se latere dextro conlocavit

Ob quae imperator consalutatus, laurea in Capitolium lata, Ianum geminum clausit, tamquam nullo residuo bello

XIV Consulatus quattuor gessit: primum bimenstrem, secundum et novissimum semenstres, tertium quadrimenstrem; medios duos continuavit, reliquos inter annua spatia variavit

XV In iuris dictione postulatoribus nisi sequenti die ac per libellos non temere respondit

Cognoscendi morem eum tenuit, ut continuis actionibus omissis singillatim quaeque per vices ageret
Subito Tiridate, salendo lungo una rampa, venne ad inginocchiarsi davanti a lui, ed egli gli alzò la mano destra e lo baciò; poi l'imperatore, alle preghiere di Tiridate, gli tolse la tiara e lo incoronò con un diudema, mentre un pretore anziano ripeteva alla folla, in latino, le parole del supplicante Dopo di ciò, lo condusse a teatro e ricevute di nuovo le suppliche di Tiridate, lo fece sedere alla sua destra

Salutato imperatore per questo fatto, Nerone portò al Campidoglio una corona di lauro e chiuse il tempio di Giano Bifronte, come se non rimanesse da fare più nessuna gverra

14 Nerone esercitò quattro consolati: il primo durò due mesi, il secondo e l'ultimo un semestre, il terzo quattro mesi I due di mezzo furono consecutivi, gli altri separati dall'intervallo di un anno

15 Quando rendeva giustizia, quasi sempre non rispondeva ai richiedenti se non il giorno dopo e per iscritto

Nelle inchieste imperiali prese l'abitudine di vietare i discorsi continui e di far presentare di volta in volta dalle due parti ogni dettaglio della causa

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08 , Parte 01

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 08 , Parte 01

Quotiens autem ad consultandum secederet, neque in commune quicquam neque propalam deliberabat, sed et conscriptas ab uno quoque sententias tacitus ac secreto legens, quod ipsi libuisset perinde atque pluribus idem videretur pronuntiabat

In curiam libertinorum filios diu non admisit; admissis a prioribus principibus honores denegavit

Candidatos, qui supra numerum essent, in solacium dilationis ac morae legionibus praeposuit

Consulatum in senos plerumque menses dedit

Defunctoque circa Kal Ian altero e consulibus neminem substituit improbans exemplum vetus Canini Rebili uno die consulis

Triumphalia ornamenta etiam quaestoriae dignitatis et nonnulis ex equestri ordine tribuit nec utique de causa militari
Ogni volta che si ritirava per deliberare, non consultava i suoi assistenti, riuniti o apertamente, su nessun punto, ma dopo aver lette in silenzio e tutto solo le sentenze scritte da ciascuno di loro, pronunciava la sentenza che preferiva, come se la maggioranza avesse deciso in qvel modo

Per un lungo periodo di tempo non ammise in Senato i figli dei liberti; rifiutò le magistrature a coloro cui erano state concesse dai suoi predecessori

Per consolare i candidati in soprannumero del ritardo che subivano, diede loro alcuni comandi di legioni

Il consolato, generalmente, fu conferito per sei mesi

Poiché verso le calende di gennaio era morto uno dei consoli, non designò nessuno al suo posto e condannò l'esempio di Caninio Rebilo, che in passato era stato console per un solo giorno

Accordò le insegne del trionfo anche a persone che avevano la dignità di questori e ad alcuni cavalieri e non unicamente per meriti militari

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 31- 60

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 03, Par 31- 60