Periodo cesariano, poesia neoterica e principali poeti

Periodo cesariano, poesia neoterica e principali poeti

Il periodo cesariano ha inizio nel 78 a.C. con la morte di Silla e ha fine nel 44 a.C. con la morte di Cesare

In questi anni nascono nuovi generi letterari come la poesia neoterica; il poema filosofico-didascalico, come il "De Rerum" di Lucrezio in cui vengono esposti i principi della filosofia di Epicuro; la biografia; la scienza antiquaria, ne è un esempio l' "Antichitates" di Marrone nel quale si passa in rassegna agli usi e ai costumi del popolo romano partendo da un passato remoto. Resta in sordina la tragedia che verrà poi ripresa solo in età imperiale da Seneca. In questo periodo si sviluppa una certa autonomia da parte dei poeti latini che prendono spunto dai modelli greci adattando i loro ideali ai propri della società romana. Il poeta latino cerca infatti anche e soprattutto di emulare il modello greco, ovvero superarlo qualitativamente. POESIA NEOTERICA Cicerone definiva i poeti neoteri "cantores Euphorionis", cantori di Euforione, per sottolinearne la noiosa ripetitività e la mancanza di originalità. La poesia impegnata lascia infatti posto a una poesia leggera, negatoria (dal latino nugae, bazzecole). I "poetae novi" si dedicarono completamente all'otium letterale, trovando così un punto di contatto con la filosofia epicurea, che allontanava il filosofo dall'attività politica, ma non con il tema dell'amore, poiché i poeti neoteri cantavano l'amore, mentre per gli epicurei il saggio non s'innamora per essere imperturbabile nella sua totalità. La poesia neoterica è una poesia raffinata, curata dal punto di vista della forma, si può parlare di "labor lime" (stile curato), presenta una varietà di temi e di versi. LEVIO Poeta preneoterico, compose l' "Erotopagnia" (G gutturale), Scherzi d'Amore. Possediamo versi di un componimento che appartiene al genere del carme figurato (la diversa lunghezza dei versi va a riprodurre il disegno dell'oggetto cantato), e si ricorda "La Fenice" nella quale rivolge una preghiera alla dea Venere, che presenta delle affinità con i versi iniziali del "De Rerum Natura" di Lucrezio. CINNA Poeta neoterico, strinse uno stretto legame con Catullo dopo aver combattuto insieme nel 57 a. C. nella battaglia di Vitinia a seguito del governatore Gaio Memmio, il dedicatario del "De Rerum Natura". Probabilmente avrebbe portato a Roma, oltre ai canoni della filosofia ellenistica, lo schiavo Partenio di Nicea, che avrebbe composto un'opera intitolata "Erotikà Patèmata", Patimenti d'Amore, dedicata a Cornelio Gallio affinché potesse utilizzarli per i suoi componimenti. Un'opera a cui dedicò ben nove anni è "Zmirna", storia di un rapporto incestuoso tra la fanciulla Mirna e il padre. Quest'ultima è caratterizzata da una poesia complessa, poiché vengono utilizzate parole ricercate e particolari riferimenti mitici.