Giorno e notte: vita di strada nell’antica Roma

Giorno e notte: vita di strada nell’antica Roma

dai viali dell'elegante Palatino alle vie pavimentate del Foro e al rozzo selciato della popolare Suburra, le strade di Roma e delle altre città brulicavano di vita di giorno e diventavano un luogo di pericoli dopo l'oscurità. a Roma si trascorreva molto tempo all'aperto, lavorando, facendo spese, commerciando, mangiando, socializzando o semplicemente gironzolando nel foro

VITA DURANTE IL GIORNO

ogni mattina i negozi che fiancheggiavano le strade occupando il piano terra degli edifici di appartamenti, le insulae, aprivano le serrande ed esponevano la merce. Gli scavi di Pompei hanno portato alla luce insegne e affreschi che decoravano le "vetrine", ma anche i graffiti che coprivano i muri in un guazzabuglio di notizie, insulti, propaganda politica e pettegolezzi. Le strade principali di Roma divennero così affollate che, attorno al 44 avanti Cristo, Giulio Cesare vietò il traffico dei veicoli a ruote durante il giorno, e sotto Domiziano ai negozi fu ordinato di smettere di ostruire marciapiedi con la loro merce. Alcune città, tra cui Pompei, introdussero sensi unici per regolare il traffico. 

LA CITTA' DI NOTTE

dopo il tramonto, l'aspetto delle strade cambiava. Non c'era illuminazione pubblica, le strade erano buie e pericolose. Solo occasionalmente qualche edificio pubblico era illuminato per un evento speciale, o una casa in cui si teneva una festa, illuminata dalle torce. I negozi erano chiusi e sprangati, tranne i bari e bordelli nelle zone più squallide, come la famigerata Suburra, vicina al Foro. Affreschi e graffiti sopravvissuti indicano che l'ubriachezza, la lotta, il gioco d'azzardo erano comuni. Strade buie e angoli oscuri fornivano occasione a rapinatori e ruffiani.

I ricchi vi si potevano avventurare con guardia del corpo e torce, ma molti cittadini non potevano permettersi questa protezione. Inoltre, c'erano gli ubriachi fradici e i vasi da notte svuotati dai piani alti degli edifici.

rilievo funerario della Gallia Romana

SCENA DI TAVERNA

questo rilievo funerario della Gallia Romana risale al II secolo avanti Cristo e mostra una scena di Taverna, con dei bevitori seduti, bicchieri, scaffali, barili e oche o anatre.

Nella metà inferiore un carro di buoi fa una consegna, probabilmente alla taverna. I clienti erano serviti al tavolo.

Gli archi troppo bassi erano solo uno degli ostacoli che i carri incontravano nelle consegne in città. Il carro porta probabilmente un barile di vino per la taverna.

Per trasportare carichi pesanti, piuttosto che i cavalli venivano usati dei buoi