[98] Quid | [98] E che |
victum Lacedaemoniorum in philitiis nonne videmus | Non vediamo forse il cibo dei Lacedemoni nei banchetti |
ubi cum tyrannus cenavisset Dionysius, negavit se iure illo nigro, quod cenae caput erat, delectatum | E avendo cenato lì il tiranno Dionisio, disse che non gli era piaciuto quel brodo nero che era il piatto principale della cena |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 31-40
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 31-40
Tum is qui illa coxerat: 'Minime mirum; condimenta enim defuerunt | E allora quello che lo aveva cotto: Non è per niente strano; infatti ti mancarono i condimenti |
'Quae tandem | E quali allora |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 230-273
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 230-273
inquit ille | disse quello |
'Labor in venatu, sudor, cursus ad Eurotam, fames, sitis; his enim rebus Lacedaemoniorum epulae condiuntur | La stanchezza nella caccia, il sudore, la corsa allEurota, la fame, la sete; con queste cose infatti sono conditi i bamchetti degli Spartani |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 11-20
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 11-20
Atque hoc non ex hominum more solum, sed etiam ex bestiis intellegi potest, quae, ut quicquid obiectum est, quod modo a natura non sit alienum, eo contentae non quaerunt amplius | E questo può essere capito non solo secondo labitudine degli uomini, ma anche delle bestie, che, quando gli è offerto qualcosa, contente di ciò che solo non sia lontano dalla natura, non chiedono nulla di più importante |
[99] Civitates quaedam universae more doctae parsimonia delectantur, ut de Lacedaemoniis paulo ante diximus | [99] Tutte quelle città ammaestrate dallabitudine sono dilettate dalla parsimonia, come abbiamo detto poco più su degli Spartani |
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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 03; 65-84
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 03; 65-84
Persarum a Xenophonte victus exponitur, quos negat ad panem adhibere quicquam praeter nasturcium | Da Senofonte è spiegato il cibo dei persiani, che lui dice che non aggiungono nulla al pane se non il crescione |