Cesare, De bello civili: Libro 01, 11-20, pag 2

Cesare, De bello civili: Libro 01, 11-20

Latino: dall'autore Cesare, opera De bello civili parte Libro 01, 11-20
Id ne fieri posset, obsidione atque oppidi circummunitione fiebat

[20] Divulgato Domiti consilio milites, qui erant Corfinii, prima vesperi secessionem faciunt atque ita inter se per tribunos militum centurionesque atque honestissimos sui generis colloquuntur: obsideri se a Caesare, opera munitionesque prope esse perfectas; ducem suum Domitium, cuius spe atque fiducia permanserint, proiectis omnibus fugae consilium capere: debere se suae salutis rationem habere

Ab his primo Marsi dissentire incipiunt eamque oppidi partem, quae munitissima videretur, occupant, tantaque inter eos dissensio exsistit, ut manum conserere atque armis dimicare conentur; post paulo tamen internuntiis ultro citroque missis quae ignorabant, de L Domiti fuga, cognoscunt
Ma questo era impossibile per l'assedio e per le linee di fortificazione attorno alla città

[20] Divulgatosi il piano di Domizio, i soldati di stanza a Corfinio alle prime luci della sera si appartano e, tramite i tribuni dei soldati, i centurioni e quelli che fra essi godevano di maggiore credito, così fra loro discutono: sono assediati da Cesare; i lavori di fortificazione sono quasi terminati; il loro capo Domizio, con il quale sono rimasti, in lui fiduciosi e pieni di speranza, li tradisce tutti e decide di fuggire; devono pensare alla loro salvezza

In un primo tempo cominciano a non essere d'accordo su queste decisioni i Marsi che s'impossessano di quella parte della città che sembra la meglio fortificata; tra di essi sorge un tale disaccordo da rischiare di venire alle mani e dirimere la contesa con le armi; ma poco tempo dopo, in seguito a uno scambio di messaggeri da entrambe le parti, vengono a conoscenza di ciò che ignoravano, il progetto di fuga di L Domizio
Itaque omnes uno consilio Domitium productum in publicum circumsistunt et custodiunt legatosque ex suo numero ad Caesarem mittunt: sese paratos esse portas aperire, quaeque imperaverit facere et L Domitium vivum in eius potestati tradere

Così, di comune accordo, fanno uscire allo scoperto Domizio, lo circondano, lo prendono prigioniero e mandano a Cesare ambasciatori, scelti tra di loro, per comunicargli che sono pronti ad aprirgli le porte, a eseguire i suoi ordini, a consegnare nelle sue mani L Domizio vivo

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