Polip utque volans alte raptum cum fulva draconem fert aquila implicuitque pedes atque unguibus haesit, saucius at serpens sinuosa volumina versat arrectisque horret squamis et sibilat ore arduus insurgens, illa haud minus urget obunco luctantem rostro, simul aethera verberat alis: haud aliter praedam Tiburtum ex agmine Tarchon portat ovans |
E come quando una rossa aquila in alto volando porta un serpente afferrato ed ha annodato le zampe e s'è attaccato agli artigli, ma il serpente ferito volge le sinuose spire si rizza con le squame irte e sibila con la bocca drizzandosi alto, quella non di meno col becco adunco l'attacca mentre lotta, insieme flagella con le ali il cielo: non diversamente Tarconte trionfante porta la preda dalla schiera di Tivoli |