Venere benda Amore - Tiziano Vecellio

Venere benda Amore - Tiziano Vecellio

una bella e giovane donna con una coroncina nei capelli - la manica fermata sopra il gomito da una sorta di braccialetto - benda un piccolo Cupido che le si rannicchia in grembo, mentre un secondo Cupido, con gli occhi non bendati, su sporge sulla sua spalla e ne attira l'attenzione su di sé

due serventi le si accostano a destra con le armi dell'amore. Una di esse ofre l'arco, l'altra più vicina al gruppo principale, porta la faretra. Massimo capolavoro dell'età tarda di Tiziano. Gioielli preziosi, diadema, bracciale e il fermaglio sul petto, rimandano a significati nuziali: le perle alludono alla purezza verginale, il rubino al rosso dell'amore ma anche alla devozione e alla pietà, allontanando la lussuria.

Alle spalle di Venere, Anteros suggerisce qualcosa alla dea tanto di interromperne l'atto di bendare il fratello più giovane. In quest'azione sospesa, con Eros che si appoggia sulle gambe della madre nascondendo il viso, sta uno degli aspetti principali del dipinto. L'incertezza della dea allude alla ricerca di un equilibrio tra l'amore celeste e l'amore terrestr, tra Castità e Voluttà. Le splendide ali dell'Eros bendato illustrano cromaticamente il contrasto simbolico con quelle quasi prive di colore di Anteros

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