Piani urbanistici europei di fine Ottocento

Piani urbanistici europei di fine Ottocento

La nascita di numerose fabbriche nelle città richiama grandi masse contadine, allettate dalla promessa di un salario sicuro

Nascono così i quartieri operai nelle zone di periferia delle città, dove le masse operaie vivono in condizioni pessime, tanto che con la Prima Internazionale (1864) si ha la prima associazione di lavoratori che ha proprio il compito di difendere e tutelare gli interessi di questa classe sociale. Questi quartieri sono infatti privi di rete fognaria e caratterizzati da sporcizia diffusa. Si palesa dunque la necessità di riorganizzare le città. Primo passo effettuato è l'abbattimento delle mura che spesso le circondavano e dei quartieri più insalubri, la costruzione di nuovi acquedotti, reti fognarie e infrastrutture necessarie per la viabilità (tracciati della metropolitana, rete ferroviaria e strade più ampie), tutto questo spesso a scapito di bellezze naturali e architettoniche preesistenti.

I Boulevards di Parigi. Già nel XVII secolo Parigi si pone il problema della riorganizzazione della città.  Ad opera di Colbert vengono fatte abbattere le mura che cingevano il lato destro della senna per far posto a grandi boulevard (viali alberati che dovevano fare da passeggiata agli abitanti della città).  Haussmann, prefetto della Senna nel XIX secolo, utilizza l'assetto dei boulevard per rivoluzionare il piano urbanistico di Parigi, facendo da modello per le altre principali capitali europee. Costruisce ben 165 km di boulevard, sventrando i quartieri più antichi e malsani (erano anche i quartieri nei quali fomentano maggiormente i movimenti di rivolta popolare).

La costruzione della rete di boulevard ha molteplici valenze:

-    Economica: favorisce investimenti privati, comportando una crescita del settore dell'edilizia

-    Sociale: costruisce il nuovo salotto della Parigi borghese

-    Ordine pubblico: consente veloci spostamenti di truppe e cavalleria in caso di necessità.

Il Ring di Vienna. Esigenze di tipo militare e organizzativo spingono l'imperatore Francesco Giuseppe a riorganizzare la città. Abbatte le mura medievali e le sostituisce con il Ring, un grande viale alberato che cinge il nucleo della Vienna medievale ed è circondato da nuovi edifici. Rispetto ai boulevard di Parigi ha un impatto meno distruttivo, in quanto lascia inalterato l'aspetto della zona medievale della città e ne permette il collegamento con la zona moderna. Tutt'oggi il Ring è il punto di partenza dell'organizzazione urbanistica della città di Vienna: la costruzione del Gurtel (arteria semicircolare sorta negli ultimi decenni) duplica proprio il Ring, permettendo di collegare il lato Nord della città con quello Sud. Lo scopo principale del Ring era, oltre favorire la viabilità di tram, carrozze e, all'occorrenza, truppe, quello di mettere in mostra i principali centri di potere e cultura della città.

 

Piano urbanistico di Vienna