In dubio fuit utrum L Mamilius, Tusculanus dux, an P Valerius et C Claudius consules Romanam arcem liberarent; et Qui ante Latinos ne pro se quidem ipsis, cum in finibus hostem haberent, attingere arma passi sumus, nunc, nisi Latini sua sponte arma sumpsissent, capti et deleti eramus Hoc est, tribuni, auxilium plebi ferre, inermem eam hosti trucidandam obicere Scilicet si Quis vobis humillimus homo de uestra plebe, quam partem velut abruptam a cetero populo uestram patriam peculiaremque rem publicam fecistis, si Quis ex his domum suam obsessam a familia armata nuntiaret, ferendum auxilium putaretis: Iuppiter optimus maximus exsulum atque seruorum saeptus armis nulla humana ope dignus erat |
Quanto poi alla liberazione della cittadella, si è arrivati a dubitare se essa vada attribvita a Lucio Mamilio comandante delle truppe di Tuscolo oppure ai consoli Publio Valerio e Gaio Claudio; e noi che prima di qvell'episodio non avevamo mai permesso ai Latini di mettere le mani sulle armi, neppure in caso di autodifesa o di fronte a un'invasione nemica, in qvel frangente saremmo stati catturati e distrutti se i Latini non fossero intervenuti di loro spontanea volontà Ma è questo, o tribuni, qvello che voi chiamate soccorrere la plebe, e cioè consegnare della gente inerme in pasto al nemico ovvio che se il più insignificante membro della vostra plebe - cioè di qvella porzione di popolazione che voi avete trasformato in una vostra patria, in una cosa vostra, dopo averla sradicata dal resto del popolo -, se uno di questi individvi fosse venuto a riferirvi di avere la casa assediata dai propri schiavi armati, voi vi sareste sentiti in dovere di intervenire in suo aiuto: ma Giove Ottimo Massimo assediato da una banda armata di esuli e schiavi non meritava forse il soccorso degli uomini |
Et hi postulant, ut sacrosancti habeantur, Quibus ipsi di neque sacri neque sancti sunt At enim, divinis humanisque obruti sceleribus, legem vos hoc anno perlaturos dictitatis Tum hercule illo die quo ego consul sum creatus, male gesta res publica est, peius multo quam cum P Valerius consul periit,-si tuleritis Iam primum omnium' inQuit, 'Quirites, in Volscos et Aeqvos mihi atque collegae legiones ducere in animo est Nescio quo fato magis bellantes quam pacati propitios habemus deos Quantum periculum ab illis populis fuerit si Capitolium ab exsulibus obsessum scissent, suspicari de praeterito quam re ipsa experiri est melius ' [20] Mouerat plebem oratio consulis; erecti patres restitutam credebant rem publicam |
E costoro pretendono poi di essere considerati sacri e inviolabili, quando ai loro occhi neppure gli dèi in persona lo sono E infatti, pur essendovi macchiati di orrende colpe nei confronti di uomini e dèi, vi ostinate a ripetere che quest'anno voi farete passare la legge Ma, per Ercole, il giorno che sono stato eletto console diventerà una data funesta per il paese, ancor più di qvella in cui morì il console Publio Valerio, se riuscirete a far passare la legge Prima di ogni altra cosa, concluse, io e il mio collega abbiamo in mente di gvidare le legioni contro Volsci ed Equi Non so per quale destino il favore degli dèi ci arride più quando siamo sul piede di guerra che non in tempo di pace Il pericolo che questi popoli avrebbero potuto rappresentare se fossero venuti a sapere dell'assedio del Campidoglio da parte degli esuli è meglio cercare di desumerlo dalle esperienze passate piuttosto che sperimentarlo dal vivo 20 Il discorso del console aveva impressionato la plebe; e i senatori, rinfrancati, pensavano che lo Stato fosse tornato alla stabilità di un tempo |
Consul alter, comes animosior quam auctor, suscepisse collegam priorem actiones tam Graves facile passus, in peragendis consularis officii partem ad se vindicabat Tum tribuni, eludentes velut uana dicta, persEqui quaerendo quonam modo exercitum educturi consules essent qvos dilectum habere nemo passurus sit 'Nobis uero' inQuit Quinctius, nihil dilectu opus est, cum, quo tempore P Valerius ad recipiundum Capitolium arma plebi dedit, omnes in uerba iurauerint conuenturos se iussu consulis nec iniussu abituros Edicimus itaque, omnes Qui in uerba iurastis crastina die armati ad lacum Regillum adsitis |
L'altro console, che per indole era incline più a collaborare con passione ad iniziative altrvi che a proporne di nuove, pur accettando di buon grado che il collega lo avesse preceduto nella presentazione di misure così importanti, ciononostante, reclamava per sé, all'atto della loro realizzazione pratica, la sua parte di potere consolare I tribuni allora, facendosi beffe del discorso di Quinzio come se le sue fossero state parole prive di efficacia, cominciarono ad andare in giro a chiedere in che modo i consoli avrebbero messo insieme un esercito da portare in guerra, quando a nessuno passava per la testa di permettere loro l'effettuazione di una leva Non abbiamo bisogno di nessuna leva, disse Quinzio, perché quando Publio Valerio armò la plebe per riconQuistare il Campidoglio, tutti giurarono che si sarebbero presentati attenendosi agli ordini del console e che senza il suo ordine non se ne sarebbero andati Pertanto le nostre disposizioni sono queste: voi tutti che avete prestato giuramento domani trovatevi armati al lago Regillo |
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' Cavillari tum tribuni et populum exsoluere religione velle: priuatum eo tempore Quinctium fvisse cum sacramento adacti sint Sed nondum haec quae nunc tenet saeculum neglegentia deum venerat, nec interpretando sibi Quisque ius iurandum et leges aptas faciebat, sed suos potius mores ad ea accommodabat |
Allora i tribuni, volendo liberare il popolo dalla sacralità dell'impegno assunto, trovarono dei cavilli; dicevano che Quinzio era un privato cittadino quando essi avevano prestato giuramento Ma allora non si era ancora imposto qvel disprezzo per gli dèi che domina invece ai giorni nostri e nessuno cercava di adattare alle proprie esigenze leggi e giuramenti, ma piuttosto si sforzava di conformare a questi ultimi il proprio comportamento |
Igitur tribuni, ut impediendae rei nulla spes erat, de proferendo exitu agere, eo magis quod et augures iussos adesse ad Regillum lacum fama exierat, locumque inaugurari ubi auspicato cum populo agi posset, ut quidquid Romae vi tribunicia rogatum esset id comitiis ibi abrogaretur: omnes id iussuros quod consules velint; neque enim prouocationem esse longius ab urbe mille passuum, et tribunos, si eo ueniant, in alia turba Quiritium subiectos fore consulari imperio | Pertanto i tribuni, siccome non c'era nessuna speranza di riuscire a ostacolare l'iniziativa, si impegnarono nel tentativo di ritardare la partenza; correva voce che agli àuguri fosse stato ordinato di presentarsi al lago Regillo per consacrare uno spazio dove fosse lecito convocare il popolo, dopo aver tratto i regolari auspici; il tutto per far sì che in qvel contesto potesse essere abrogato dai comizi centuriati tutto ciò che a Roma aveva ottenuto l'approvazione per la violenza dei tribuni; tutti dichiararono che si sarebbero conformati alla volontà del console; e infatti, trovandosi a più di un miglio di distanza da Roma, non esisteva possibilità d'appello e anche i tribuni, qualora si fossero presentati lì, sarebbero stati soggetti all'autorità dei consoli come tutti gli altri Quiriti |
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Terrebant haec; sed ille maximus terror animos agitabat, quod saepius Quinctius dictitabat se consulum comitia non habiturum; non ita civitatem aegram esse ut consuetis remediis sisti possit; dictatore opus esse rei publicae, ut, Qui se mouerit ad sollicitandum statum civitatis, sentiat sine prouocatione dictaturam esse [21] Senatus in Capitolio erat; eo tribuni cum perturbata plebe ueniunt Multitudo clamore ingenti nunc consulum, nunc patrum fidem implorant; nec ante moverunt de sententia consulem quam tribuni se in auctoritate patrum futuros esse polliciti sunt |
Queste cose facevano paura; ma qvel che spaventava di più gli animi era che Quinzio avesse più volte dichiarato di non voler tenere le elezioni consolari; la città versava ormai in condizioni così gravi che non era possibile pensare di poterla curare ricorrendo ai rimedi consueti: la repubblica aveva bisogno di un dittatore, in modo che chiunque si fosse mosso per suscitare la rivolta nella città sapesse che la dittatura non prevedeva possibilità d'appello 21 Il senato si trovava in Campidoglio; qui viene raggiunto dai tribuni e dalla plebe in preda all'agitazione Con un coro di voci disordinate, la moltitudine implora la protezione ora dei consoli, ora dei senatori; ma non riuscirono a distogliere il console dal suo fermo proposito, prima che i tribuni avessero promesso di sottomettersi in futuro all'autorità dei senatori |
Tunc referente consule de tribunorum et plebis postulatis senatus consulta fiunt ut neque tribuni legem eo anno ferrent neque consules ab urbe exercitum educerent; in reliquum magistratus continuari et eosdem tribunos refici iudicare senatum contra rem publicam esse Consules fuere in patrum potestate: tribuni reclamantibus consulibus refecti Patres quoque, ne quid cederent plebi, et ipsi L Quinctium consulem reficiebant Nulla toto anno uehementior actio consulis fuit 'Mirer' inQuit, 'si uana uestra, patres conscripti, auctoritas ad plebem est |
Dopo che il console ebbe riferito le richieste dei tribuni e della plebe, il senato stabilì che i tribuni qvell'anno non avrebbero ripresentato la legge, e che i consoli non avrebbero gvidato un esercito fuori dalla città; inoltre, per quanto concerneva i giorni a venire, il senato giudicò dannoso per lo Stato che le magistrature potessero essere prolungate nel tempo e che gli stessi tribuni venissero rieletti I consoli si piegarono all'autorità dei senatori, ma i tribuni, nonostante le proteste dei consoli, furono rieletti Anche i patrizi, per non fare alcuna concessione alla plebe, desideravano il rinnovo della magistratura a Lucio Quinzio Pronunciò un discorso di una durezza mai dimostrata in nessun'altra occasione nell'intero arco dell'anno E io dovrei stupirmi, disse Quinzio, o senatori, se il vostro potere non ha alcuna efficacia sulla plebe |
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Vos eleuatis eam Quippe Qui, Quia plebs senatus consultum continuandis magistratibus soluit, ipsi quoque solutum uoltis, ne temeritati multitudinis cedatis, tamquam id sit plus posse in civitate, plus levitatis ac licentiae habere Levius enim uaniusque profecto est sua decreta et consulta tollere quam aliorum Imitamini, patres conscripti, turbam inconsultam, et Qui exemplo aliis esse debetis, aliorum exemplo peccate potius quam alii uestro recte faciant, dum ego ne imiter tribunos nec me contra senatus consultum consulem renuntiari patiar |
Ma se siete voi che lo screditate quando, di fronte alla plebe che viola il decreto senatoriale sul prolungamento delle magistrature, vi mettete anche voi a violarlo per tener dietro all'impudenza della folla, come se l'essere più incostanti o l'agire in maniera più arbitraria nei confronti della legge significasse gestire maggiore potere all'interno della città Infatti è certo un comportamento più irresponsabile e stupido violare i propri decreti e le proprie risoluzioni piuttosto che qvelli degli altri Imitate pure, o senatori, la folla inconsulta e, anche se dovreste essere voi d'esempio agli altri, continuate a sbagliare adeguandovi all'esempio altrvi, invece di far sì che gli altri operino rettamente seguendo il vostro; io però, se non vi spiace, non ho intenzione di imitare i tribuni né di farmi rieleggere console contro la volontà del senato |
Te uero, C Claudi, adhortor ut et ipse populum Romanum hac licentia arceas, et de me hoc tibi persuadeas me ita accepturum ut non honorem meum a te impeditum, sed gloriam spreti honoris auctam, invidiam quae ex continuato eo impenderet leuatam putem ' Communiter inde edicunt ne Quis L Quinctium consulem faceret; si Quis fecisset, se id suffragium non obseruaturos [22] Consules creati Q Fabius Vibulanus tertium et L Cornelius Maluginensis Census actus eo anno: lustrum propter Capitolium captum, consulem occisum condi religiosum fuit Q Fabio L Cornelio consulibus principio anni statim res turbulentae Instigabant plebem tribuni: bellum ingens a Volscis et AEquis Latini atque Hernici nuntiabant: iam Antii Volscorum legiones esse |
Quanto a te, Gaio Claudio, ti esorto affinché tu faccia il possibile per liberare il popolo romano dal dilagare dell'arbitrio e ti prego di credere che, per quanto mi riguarda, non sei stato un ostacolo alla mia carica, ma hai contribvito a incrementare il peso del mio rifiuto e che, così facendo, l'impopolarità destinata a segvire l'eventuale rinnovo della magistratura ora non rappresenta più un rischio Quindi, di comune accordo, decretano che nessuno voti Lucio Quinzio come console; se qualcuno l'avesse fatto, non avrebbero tenuto conto di qvel voto 22 Vennero eletti consoli Quinto Fabio Vibulano (per la terza volta) e Lucio Cornelio Maluginense Qvell'anno venne effettuato un censimento della popolazione, ma a causa della presa del Campidoglio e della morte del console fu considerato un atto sacrilego il concluderlo con il tradizionale rito di purificazione Il consolato di Quinto Fabio e Lucio Cornelio nacque all'insegna del disordine I tribuni istigavano la plebe, mentre Latini ed Ernici annunciavano che Volsci ed Equi erano in procinto di lanciare un grande attacco e che ad Anzio c'erano già delle legioni di Volsci |
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Et ipsam coloniam ingens metus erat defecturam; aegreque impetratum a tribunis ut bellum praeuerti sinerent Consules inde partiti provincias: Fabio ut legiones Antium duceret datum, Cornelius ut Romae praesidio esset, ne qua pars hostium, Qui AEquis mos erat, ad populandum veniret Hernici et Latini iussi milites dare ex foedere, duaeque partes sociorum in exercitu, tertia civium fuit Postquam ad diem praestitutum uenerunt socii, consul extra portam Capenam castra locat Inde lustrato exercitu Antium profectus haud procul oppido stativisque hostium consedit |
Oltretutto era diffuso il timore di una defezione da parte della colonia stessa di Anzio e con enorme fatica si ottenne dai tribuni che lasciassero la precedenza alla guerra Poi i consoli si spartirono i còmpiti: a Fabio venne dato l'incarico di gvidare le legioni ad Anzio, mentre a Cornelio venne affidato qvello di difendere Roma con le armi, per evitare che una parte dei nemici - com'era abitudine degli Equi - venisse a saccheggiare Ad Ernici e Latini fu invece dato ordine di fornire dei contingenti armati secondo le clausole contenute nel trattato, così che alla fine l'esercito risultò formato per due terzi da alleati e per un terzo da cittadini romani Quando il giorno prestabilito arrivarono gli alleati, il console decise di accamparsi fuori della porta Capena Di lì, dopo aver purificato l'esercito con un sacrificio rituale, partì alla volta di Anzio e si appostò non lontano dalla città e dal quartier generale dei nemici |