Il busto è girato e lo sguardo fisso con gli occhi rivolti alla sua sinistra. Raffaello dipinge con maestria il tessuto che copre il ventre della donna. Quel tessuto, del tutto inutile allo scopo, è infatti trasparente, consentendo allo spettatore di osservare l'ombelico.
La donna indossa un turbante, fatto di una stoffa preziosa a strisce, da cui pende una perla. Nel braccio sinistro, un bracciale, che riporta il nome di Raffaello e Urbino; la sua città natale. C'è un richiamo alla dea Venere:
- nella posa che riprende quella delle Venere pudiche, anche loro nel gesto di coprirsi
- nello sfondo che mostra tre piante legate alla stessa dea: il mirto, il melo cotogno, e l'alloro a rappresentare il matrimonio, l'amore coniugale e la fertilità
La firma posta su quel bracciale, lascia intendere che lo stesso, possa essere un sigillo d'amore che legava, nella vita privata, la donna a Raffaello

la Fornarina - la donna che ha fatto perdere la testa a Raffaello
nel braccio di lei, un bracciale recante il nome del pittore di Urbino. Ragazza velata in un precedente dipinto, ora nella sua nudità più sensuale. ...
Le composizioni della serie intitolata Suite 347 concepite nel 1968, descrivono corpi incombenti che si intersecano l'uno nell'altro con quella avidità che solo rari amori possono raggiungere. Raffaello e la Fornarina si donano l'uno all'altra non curanti dello sguardo del Papa, con il quale volle in realtà identificarsi lo stesso Picasso