La donna al caffè - Carlo Carrà, 1911

la donna al caffè - Carlo Carrà, 1911

L'adesione al Futurismo viene sentita da Carrà come slancio vitale, capace di mettere energia nuova nello stantio panorama della situazione artistica italiana. La ricerca di una solida volumetria, rende la sua arte poco incline al simbolismo. La donna al caffè, prende un prestito dalla pittura cromaticamente austera del cubismo, la gamma di colori ristretta

i principi futuristi gli suggeriscono il movimento rotatorio, l'energia centrifuga impressa alla composizione, l'apertura delle forme rese permeabili allo spazio circostante. L'uso di prospettive ribaltate, come il tavolo in primo piano, tende a calamitare lo spettatore nello spazio dell'opera. Le ricerche relative alla trasposizione pittorica delle emozioni, trovano espressione nella violenza drammatica del gioco di ombre e luci, nella battaglia di piani opachi e trasparenti, nella contrapposizione di curve dolci e linee dure, scandagliando la complessità psicologica della donna e ricostruendone l'emotività. Il dipinto risente dell'impeto distruttivo delle forme che i futuristi proclamano in nome del dinamismo

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