Epicurum igitur audiemus potius | Daremo retta, dunque, piuttosto a Epicuro |
Namque Carneades concertationis studio modo ait hoc, modo illud; at ille quod sentit: sentit autem nihil umquam elegans, nihil decorum | Ché Carneade, per il gusto di polemizzare contro tutti, dice ora questo, ora quello; Epicuro no, dice quel che pensa; ma non pensa mai niente di bello, niente di onorevole |
Hunc ergo antepones Platoni et Socrati | Costui, dunque, lo anteporrai a Platone e a Socrate |
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Qui ut rationem non redderent, auctoritate tamen hos minutos philosophos vincerent | I quali, anche se non dimostrassero appieno le loro dottrine, egualmente supererebbero per autorità quei filosofucci |
Iubet igitur Plato sic ad somnum proficisci corporibus adfectis, ut nihil sit, quod errorem animis perturbationemque adferat | Platone, dunque, prescrive che ci si abbandoni al sonno col corpo in condizioni tali da non arrecare nessun motivo di errore o di turbamento all'anima |
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Ex quo etiam Pythagoreis interdictum putatur, ne faba vescerentur, quod habet infiationem magnam is cibus tranquillitati mentis quaerenti vera contrariam | Per la stessa ragione si ritiene che anche ai pitagorici fosse vietato di mangiar fave, poiché questo cibo produce una grande flatulenza, dannosa alla tranquillità della mente che ricerca la verità |
Cum ergo est somno sevocatus animus a societate et a contagione corporis, tum meminit praeteritorum, praesentia cernit, futura providet; iacet enim corpus dormientis ut mortui, viget autem et vivit animus | Quando, dunque, nel sonno l'anima è sottratta all'unione col corpo e al contagio che ne deriva, allora si ricorda del passato, scorge il presente, prevede il futuro: ché il corpo del dormiente giace come quello d'un morto, mentre l'anima è desta e viva |
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Quod multo magis faciet post mortem, cum omnino corpore excesserit | E in questa condizione si troverà tanto più dopo la morte, quando sarà del tutto uscita dal corpo |
Itaque adpropinquante morte multo est divinior | Perciò, all'approssimarsi della morte, è molto più dotata di virtù profetica |
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Nam et id ipsum vident, qui sunt morbo gravi et mortifero adfecti, instare mortem; itaque iis occurrunt plerumque imagines mortuorum, tumque vel maxume laudi student, eosque, qui secus quam decuit vixerunt, peccatorum suorum tum maxume paenitet | Quelli che sono affetti da malattia grave e mortale questo anzitutto prevedono, l'imminenza della loro morte; a essi di solito appaiono le immagini dei morti, e in quei momenti più che mai desiderano di meritarsi lode, e se sono vissuti in modo sconveniente, allora soprattutto si pentono |