Quintiliano, Institutio oratoria: Proemio, pag 4

Quintiliano, Institutio oratoria: Proemio

Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Proemio
[22] Quinque deinceps inventioni (nam huic et dispositio subiungitur), quattuor elocutioni, in cuius partem memoria ac pronuntiatio veniunt, dabuntur [22] I cinque seguenti saranno dedicati all'invenzione (infatti a questa è anche legata la disposizione), quattro allo stile, nella cui sezione convergono la memoria e la pronuncia
Vnus accedet in quo nobis orator ipse informandus est: ubi qui mores eius, quae in suscipiendis discendis agendis causis ratio, quod eloquentiae genus, quis agendi debeat esse finis, quae post finem studia, quantum nostra valebit infirmitas disseremus S'aggiungerà uno in cui da noi dev'essere forgiato l'oratore stesso: dove quali i suoi costumi, quale lo stile nell'accettare studiare trattare le cause, quale tipo di linguaggio, quale debba essere il termine della carriera, quali le occupazioni dopo il termine, per quanto varrà la nostra possibilità discuteremo
[23] His omnibus admiscebitur, ut quisque locus postulabit, docendi ratio quae non eorum modo scientia quibus solis quidam nomen artis dederunt studiosos instruat et, ut sic dixerim, ius ipsum rhetorices interpretetur, sed alere facundiam, vires augere eloquentiae possit [23] A tutte queste cose sarà unita, come ciascun settore richiederà, un tipo d'insegnamento che non solo istruisca gli studiosi nello conoscenza di quei settori ai cui soli alcuni dettero il nome di arte e, per così dire, sia inteso il potere stesso della retorica, ma possa nutrire il talento, accrescere le capacità dell'eloquenza

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Quintiliano, Institutio oratoria: Liber 1, 1, 1-22

Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 1, 1-22

[24] Nam plerumque nudae illae artes nimiae subtilitatis adfectatione frangunt atque concidunt quidquid est in oratione generosius, et omnem sucum ingenii bibunt et ossa detegunt, quae ut esse et adstringi nervis suis debent, sic corpore operienda sunt [24] Infatti generalmente quei nudi artifici di eccessiva sottigliezza sviliscono e spezzano con l'affettazione qualunque cosa sia più nobile nell'orazione, e assorbono tutto il succo dell'ingegno e scoprono le ossa, che come devono esserci ed essere connesse ai propri nervi, così devono ricoprirsi del corpo
[25] Ideoque nos non particulam illam, sicuti plerique, sed quidquid utile ad instituendum oratorem putabamus in hos duodecim libros contulimus, breviter omnia demonstraturi: nam si quantum de quaque re dici potest persequamur, finis operis non reperietur [25] Perciò in questi dodici libri abbiamo raccolto non quella piccola parte, come i più, ma qualunque cosa consideravamo utile per formare l'oratore, per dimostrare tutto brevemente: infatti se ricerchiamo quanto può esser detto su ogni cosa, non si raggiungerà la fine dell'opera

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Quintiliano, Institutio oratoria: Liber 1, 4, 1-15

Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 4, 1-15

[26] Illud tamen in primis testandum est, nihil praecepta atque artes valere nisi adiuvante natura [26] Ma dapprima bisogna affermare ciò, non valere nulla i precetti e le arti se non con l'aiuto dell'inclinazione naturale
Quapropter ei cui deerit ingenium non magis haec scripta sint quam de agrorum cultu sterilibus terris Pertanto per colui al quale mancherà l'ingegno questi scritti non valgono più che quelli sulla coltivazione dei campi per le terre sterili

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Latino: dall'autore Quintiliano, opera Institutio oratoria parte Liber 1, 10, 17-33

[27] Sunt et alia ingenita cuique adiumenta, vox, latus patiens laboris, valetudo, constantia, decor, quae si modica optigerunt, possunt ratione ampliari, sed nonnumquam ita desunt ut bona etiam ingenii studiique corrumpant: sicut haec ipsa sine doctore perito, studio pertinaci, scribendi legendi dicendi multa et continua exercitatione per se nihil prosunt [27] Ci sono anche altri aiuti forniti a ciascuno, la voce, la forza tollerante della fatica, la salute, la costanza, il decoro, che se risultarono modesti, possono essere ampliati con metodo, ma spesso mancano così tanto, che corrompono anche i vantaggi dell'ingegno e dello studio: come questi stessi senza un maestro esperto, uno studio costante, un lungo e continuo esercizio dello scrivere del leggere e del parlare non valgono nulla di per sé

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