[220] Omnia plenilunio maria purgantur, quaedam et stato tempore | [220] Tutti i mari si purificano col plenilunio, alcuni anche a tempo stabilito |
circa Messanam et Mylas fimo similia expuuntur in litus purgamenta, unde fabula est Solis boves ibi stabulari; his addit | Intorno a Messina e a Milazzo sono gettati sul lido rifiuti simili al letame, da qui c'è la leggenda che qui dimorano i buoi del sole |
ut nihil, quod equidem noverim, praeteream | Aristotele aggiunge a questo - poiché nulla, che ancora io conosca, tralascerò - che nessun animale muore se non col riflusso della marea |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 144-164
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 144-164
Aristoteles nullum animal nisi aestu recedente expirare; observatum id multis in Gallico oceano et dumtaxat in homine compertum | Ciò riscontrato nell'oceano Gallico da molti e accertato soltanto per l'uomo |
[221] quo vera coniectatio existit, haut frustra spiritus sidus lunam existimari; hoc esse quod terras saturet accedensque corpora impleat, abscedens inaniat; ideo cum incremento eius augeri conchylia et maxime spiritum sentire quibus sanguis non sit, sed et sanguinem, hominum etiam, cum lumine eius augeri ac minui, frondes quoque et pabula | [221] Vera la supposizione per cui risulta, che non invano la luna viene ritenuta l'astro dello spirito vitale; essere ciò che nutre le terre e avvicinandosi riempie i corpi, allontanandosi fiacca |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 95-106
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 95-106
ut solo loco dicetur | Perciò che con la sua crescita aumentano le conchiglie e che soprattutto avvertono il soffio vitale quelli per cui non c'è il sangue, ma che anche il sangue, pure umano, aumenta e diminuisce con la sua luce, anche le fronde e i pascoli- come sarà detto a suo luogo-risentono, con la stessa forza che penetra in tutte le cose |
sentire, in omnia eadem penetrante vi; [222] itaque solis ardore siccatur liquor, et hoc esse masculum sidus accepimus, torrens cuncta sorbensque; sic mari late patenti saporem incoqui salis, aut quia exhausto inde dulci tenuique, quod facillime trahat vis ignea, omne asperius crassiusque linquatur | [222] Così il liquido è seccato dal calore del sole, e sappiamo che questo è l'astro maschile, che brucia e assorbe tutte le cose |
ideo summam aequorum aquam dulciorem profunda; hanc esse veriorem causam asperi saporis quam quod mare terrae sudor sit aeternus | Che così il sapore del sale è sciolto nel mare che si estende largamente, o perché assorbito dunque il dolce e il delicato, poiché molto facilmente la forza del fuoco sottrae, viene lasciato tutto quello più aspro e denso- perciò l'acqua in superficie dei mari è più dolce della profonda; che questa è la causa più veritiera del sapore aspro invece che il mare sia il perpetuo sudore della terra- o perché una grande quantità di vapore dalla parte arida è mescolata a quello o perché la natura della terra contamina le acque come le minerali |
aut quia plurimus ex arido misceatur illi vapor aut quia terrae natura sicut medicatas aquas inficiat; est in exemplis Dionysio Siciliae tyranno, cum pulsus est ea potentia, accidisse prodigium, ut uno die in portu dulcesceret mare | Fra gli esempi c'è che a Dionisio tiranno della Sicilia, quando fu cacciato per il suo potere, accadde il prodigio, che per un giorno il mare nel porto diventò dolce |
[223] e contrario ferunt lunae femineum ac molle sidus, atque nocturnum solvere umorem et trahere, non auferre | [223] Al contrario dicono che l'astro femminile e tenero della luna, scioglie pure l'umore notturno e l'attira, non lo strappa |