regina in mediis patrio vocat agmina sistro, necdum etiam geminos a tergo respicit anguis | La regina in mezzo col patrio sistro chiama le schiere, non ancora vede le serpi gemelle alle spalle |
omnigenumque deum monstra et latrator Anubis contra Neptunum et Venerem contraque Minervam tela tenent | Mostri di dei d'ogni parte ed Anubi che latra tengono armi contro Nettuno e Venere e contro Minerva |
saevit medio in certamine Mavors caelatus ferro, tristesque ex aethere Dirae, et scissa gaudens vadit Discordia palla, quam cum sanguineo sequitur Bellona flagello | Infuria Marte in mezzo allo scontro lavorato su ferro, e le tristi Dire dall'etere,Discordia, strappato il mantello, avanza gioendo, e Bellona la segue con la frusta di sangue |
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Virgilio, Eneide: Libro 03 - LA MORTE DEL PADRE ANCHISE
Latino: dall'autore Virgilio, opera Eneide parte Libro 03 - LA MORTE DEL PADRE ANCHISE
Actius haec cernens arcum intendebat Apollo desuper; omnis eo terrore Aegyptus et Indi, omnis Arabs, omnes vertebant terga Sabaei | Apollo d'Azio osservando questo tendeva l'arco da sopra; per quel terrore tutto l'Egitto e gli Indi, ogni Arabo, tutti i Sabei voltavan le spalle |
ipsa videbatur ventis regina vocatis vela dare et laxos iam iamque immittere funis | Si vedeva la stessa regina, chiamati i venti, dare le vele e via via mollava le funi allentate |
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illam inter caedes pallentem morte futura fecerat ignipotens undis et Iapyge ferri, contra autem magno maerentem corpore Nilum pandentemque sinus et tota veste vocantem caeruleum in gremium latebrosaque flumina victos | Il potente col fuoco l'aveva fatta che fra le stragi pallida per la morte futura era portata dalle onde e da Iapige, di fronte il Nilo dal gran corpo dolorante che apriva gli orli e con tutta la veste chiamava nell'azzurro grembo e nei fiumi tenebrosi i vinti |
at Caesar, triplici invectus Romana triumpho moenia, dis Italis votum immortale sacrabat, maxima ter centum totam delubra per urbem | Ma Cesare, salito sulle mura romane con triplicetrionfo, consacrava un voto immortale agli dei Itali, trecento massimi templi per tutta la città |
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laetitia ludisque viae plausuque fremebant; omnibus in templis matrum chorus, omnibus arae; ante aras terram caesi stravere iuvenci | Le vie per la gioia fremevano di giochi e d'applauso; in tutti i templi cori di madri, in tutti (c'erano) altari; davanti agli altari giovenchi uccisi coprivan la terra |
ipse sedens niveo candentis limine Phoebi dona recognoscit populorum aptatque superbis postibus; incedunt victae longo ordine gentes, quam variae linguis, habitu tam vestis et armis | Lui stesso sedendo sul niveo seggio di Febo biancheggiante esamina i doni dei popoli e li attacca ai superbi battenti; avanzano in lunga fila le genti vinte, varie quanto di lingue, tanto del tipo di veste e di armi |
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hic Nomadum genus et discinctos Mulciber Afros, hic Lelegas Carasque sagittiferosque Gelonos finxerat; Euphrates ibat iam mollior undis, extremique hominum Morini, Rhenusque bicornis, indomitique Dahae, et pontem indignatus Araxes | Qui la stirpe dei Nomadi e gli Africani discinti li aveva rappresentati il Mulcibero, i Lelegi, i Cari, i Geloni che portan frecce; l'Eufrate già più mite correva con le onde, i Morini ultimi degli uomini, il Reno bicornegli indomiti Dai e l'Arasse adirato per il ponte |