istruito presso i gesuiti per seguire il padre si trasferì prima a Urbino poi a Venezia (comincia il "Gierusalemme") frequentò l' Università di Padova dal '60 e scrisse il "Rinaldo" (poema cavalleresco) dal 1565 al servizio del Cardinale Luigi d' Este a Ferrara "Gerusalemme liberata" scritta tra il '65 e il '75 insieme all' "Aminta" (dramma pastorale) e "Galealto re di Norvegia"
successivamente cominciò un periodo di scrupoli letterari (volontà di adeguamento ai canoni aristotelici) e religiosi (paura di eresia) arrivò ad uno stato di pazzia e fu rinchiuso nel carcere di Sant' Anna (1579-1586) si trasferì a Mantova e morì nel 1595 senza aver avuto il tempo di essere "incoronato" poeticamente a Roma incarna perfettamente la figura del poeta cortigiano del '500 (rapporto di ambivalenza verso la corte).
Madrigali. Anticamente erano componimenti popolari che poi trovarono fortuna nelle corti come "poesia per musica", da ciò deriva che le caratteristiche più importanti, esaltate dal Tasso, erano la musicalità e la brevità.
Rime. Di tipo sia amoroso sia sacro. Quelle amorose sono soprattutto un esercizio di letteratura (ricapitolazione da Petrarca in poi) e vi si ritrova la musicalità dei madrigali. Quelle sacre manifestavano un' inquietudine e una riflessione sulla precarietà e vanità delle cose proprie dell' ultima parte della vita del poeta. Ci sono anche esempi di lirica encomiastica (si rifà ad Orazio e Pindaro).
Aminta. favola pastorale (favola nel senso latino di fabula= testo drammatico) nata, come genere, nell' età classica (Teocrito e Virgilio)
scritta nel 1573 differisce dalla commedia (ci sono temi seri e sentimentali) e dalla tragedia (c' è il lieto fine e non raggiunge il livello sublime dei personaggi). Il tema è ripreso dal "Piramo e Tisbe" di Ovidio, successivamente ripreso anche da Shakespeare ("Giulietta e Romeo")
testo teatrale, fondato sul dialogo più che sull' azione intento di divertire la corte (componente edonistica) insofferenza celata verso i suoi vizi
i personaggi principali sono il pastore Aminta e la donna che ama, Silvia si può considerare una chiave importante per la comprensione del poema.
Poetica. Tasso è profondamente immerso nell' età in cui vive e come gli altri letterati del tempo accompagna ogni sua creazione poetica con una riflessione teorica. Nei "Discorsi dell' arte poetica e del poema eroico" fissa i canoni per la Gerusalemme:
1)verosimile: il poema deve trarre l' argomento, il più attuale possibile, dalla storia e il momento in cui si svolge non deve essere né troppo vicino né troppo lontano.
2)unire diletto e intento didattico: come il poeta dirà nel Proemio il dilettevole deve essere come l' aroma che inganna il fanciullo malato e gli fa bere inconsciamente l' amara medicina (l' utile), da cui "riceverà la vita". Il diletto è assicurato dal meraviglioso cristiano (non come quello pagano dell' Ariosto).
3)struttura unitaria: la vicenda deve avere un inizio e una fine e soprattutto ci deve essere un tema centrale unico e dal quale il poeta si deve allontanare (forze centrifughe) il meno possibile.
4)livello sublime: sia per quanto riguarda il linguaggio che la forma metrica il poema si deve elevare da quello stile medio che era invece dominante nel Furioso.