Il dipinto è ispirato a un incisione del 1910 (con lo stesso titolo) di John Sloan, che era stato docente di Hopper alla Chase School, in cui sono raffigurate due donne vista attraverso due finestre mentre sbrigano alcune faccende domestiche

Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo

Hopper mostra una stanza illuminata che appare nell'oscurità della notte attraverso lo scorcio di tre finestre che permettono all'osservatore di cogliere frammenti di vita all'interno dell'appartamento. Nella camera si scorgono alcuni elementi di arredo e una donna, di cui è possibile intravedere solo la schiena e le gambe- con indosso una leggera e corta veste rossa che richiama le tonalità del divano e della tenda che appare nell'ultima finestra all'estrema destra.
In un rimando fra esterno e interno, qui posti in simbolica comunicazione dalla tenda che fluttua fuori dalla finestra aperta, Hopper analizza la contraddizione insita nella società americana tra la possibilità voyeristica di vivere la vita altrui in un apparente vicinanza e la solitudine e l'isolamento che invece la caratterizzano e che trasformano quella fittizia vicinanza fisica in una lontananza emotiva. Anche in questo dipinto l'artista gioca sapientemente con i fasci di luce che dalle finestre si riflettono sul marcapiano del palazzo