Nec, si nullius alterius nos ne ciuium quidem horum pudet, quos Sinuessam colonos patres nostri miserunt, ut ab Samnite hoste tuta haec ora esset, quam nunc non uicinus Samnis urit sed Poenus aduena, ab extremis orbis terrarum terminis nostra cunctatione et socordia iam huc progressus Tantum pro Degeneramus a patribus nostris ut, praeter quam [per] oram illi [suam] Punicas uagari classes dedecus esse imperii sui duxerint, eam nunc plenam hostium Numidarumque ac Maurorum iam factam uideamus Qui modo Saguntum oppugnari indignando non homines tantum sed foedera et deos ciebamus, scandentem moenia Romanae coloniae Hannibalem laeti spectamus |
Se non ci vergogniamo di nessun'altra cosa è possibile che non ci vergogniamo neppure dinanzi a questi concittadini, che i nostri padri mandarono come coloni a Sinuessa perché questa regione fosse sicura contro il nemico quella che ora è arsa non dal vicino Sannita, ma da uno straniero, il Cartaginese venuto qui dagli estremi confini della terra, condotto dalla nostra prudenza temporeggiatrice e dalla nostra viltà Ahimè Stiamo noi degenerando dai nostri maggiori al punto da tollerare di vedere oggi ormai piena di nemici Numidi e Mauri quella spiaggia lungo la quale i nostri padri ritennero disonore per il loro dominio che le navi cartaginesi passassero Noi che poco fa, indignati per l'assalto a Sagunto, chiamavamo in aiuto non solo gli uomini ma i patti e gli dei, oggi assistiamo passivi alla scalata che Annibale dà alle mura di una colonia romana |
Fumus ex incendiis uillarum agrorumque in oculos atque ora uenit; strepunt aures clamoribus plorantium sociorum, saepius nostram quam deorum inuocantium opem; nos hic pecorum modo per aestiuos saltus deuiasque calles exercitum ducimus, conditi nubibus siluisque Si hoc modo peragrando cacumina saltusque M Furius recipere a Gallis urbem uoluisset, quo hic nouus Camillus, nobis dictator unicus in rebus adfectis quaesitus, Italiam ab Hannibale reciperare parat, Gallorum Roma esset, quam uereor ne sic cunctantibus nobis Hannibali ac Poenis totiens seruauerint maiores nostri |
Dalle case e dai campi sale ai volti ed agli occhi il fumo degli incendi le nostre orecchie echeggiano delle grida degli alleati imploranti che invocano più spesso il nostro aiuto che quello degli dei mentre noi qui a mo di greggi per i pascoli estivi conduciamo l'esercito per sentieri appartati, nascosti fra nubi e selve Se M Furto avesse voluto riconquistare Roma occupata dai Galli passeggiando per le cime come questo nuovo Camillo, che noi in una situazione disperata abbiamo richiesto nel nostro interesse come unico dittatore e che si prepara a strappare l'Italia dalle mani di Annibale, Roma sarebbe ancora in mano dei Galli; temo proprio, infatti, che se noi continuiamo a temporeggiare così i nostri padri abbiano tante volte salvata la città solo nell'interesse di Annibale e dei suoi Cartaginesi |
Sed uir ac uere Romanus, quo die dictatorem eum ex auctoritate patrum iussuque populi dictum Veios allatum est, cum esset satis altum Ianiculum ubi sedens prospectaret hostem, descendit in aequum atque illo ipso die media in urbe, qua nunc busta Gallica sunt, et postero die citra Gabios cecidit Gallorum legiones Quid Post multos annos cum ad Furculas Caudinas ab Samnite hoste sub iugum missi sumus, utrum tandem L Papirius Cursor iuga Samni perlustrando an Luceriam premendo obsidendoque et lacessendo uictorem hostem depulsum ab Romanis ceruicibus iugum superbo Samniti imposuit Modo C Lutatio quae alia res quam celeritas uictoriam dedit, quod postero die quam hostem uidit classem grauem commeatibus, impeditam suomet ipsam instrumento atque apparatu, oppressit |
Tuttavia Camillo che era un uomo coraggioso e, quello che più conta un vero Romano, nel giorno in cui gli fu annunciato a Veio che dall'autorità del senato e per ordine del popolo era stato creato dittatore essendo troppo alto il Gianicolo accampato sul quale poteva osservare il nemico, discese al piano ed in quello stesso giorno nel mezzo della città, nel luogo dei roghi gallici, ed il giorno dopo ai di qua di Gabii fece strage delle legioni galliche E che Molti anni dopo quando dai Sanniti fummo mandati sotto il giogo delle Forche Caudine, fu forse passeggiando per le alture del Sannio o premendo da vicino Luceria e assediando e provocando il nemico vincitore, che L Papirio Cursore riuscì finalmente ad imporre ai superbi Sanniti quel giogo che era stato rimosso dal collo dei Romani Ed anche recentemente quale altra causa se non la rapidità diede a C Lutazio la vittoria per il fatto che, appena il giorno dopo in cui venne a contatto col nemico ne assalì la flotta carica di vettovaglie, impedita già di per se stessa dagli strumenti e dalle apparecchiature di guerra |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 04. 09-14
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 04. 09-14
Stultitia est sedendo aut uotis debellari credere posse Arma capias oportet et descendas in aequum et uir cum uiro congrediaris Audendo atque agendo res Romana creuit, non his segnibus consiliis quae timidi cauta uocant Haec uelut contionanti Minucio circumfundebatur tribunorum equitumque Romanorum multitudo, et ad aures quoque militum dicta ferocia euoluebantur; ac si militaris suffragii res esset, haud dubie ferebant Minucium Fabio duci praelaturos [15] Fabius pariter in suos haud minus quam in hostes intentus, prius ab illis inuictum animum praestat |
stolto pensare che si possa porre fine alla guerra standosene fermi o compiendo cerimonie sacre è necessario prendere le armi e discendere al piano e combattere a corpo a corpo l'ardimento e l'azione crebbero la potenza romana, non questi imbelli propositi che i vili chiamano prudenza La moltitudine dei tribuni e dei cavalieri si affollava intorno a Minucio che andava così concionando; queste espressioni veementi giungevano anche alle orecchie dei soldati e, se la cosa fosse dipesa dal loro suffragio, non v'era dubbio che essi, come andavano ripetendo avrebbero preferito come comandante Minucio piuttosto che Fabio 15 Contemporaneamente Fabio, volgendo attenzione ai suoi non meno che ai nemici mostrava l'animo suo costante e fermo soprattutto verso il suo esercito |
Quamquam probe scit non in castris modo suis sed iam etiam Romae infamem suam cunctationem esse, obstinatus tamen tenore eodem consiliorum aestatis reliquum extraxit, ut Hannibal destitutus ab spe summa ope petiti certaminis iam hibernis locum circumspectaret, quia ea regio praesentis erat copiae, non perpetuae, arbusta uineaeque et consita omnia magis amoenis quam necessariis fructibus Haec per exploratores relata Fabio; cum satis sciret per easdem angustias quibus intrauerat Falernum agrum rediturum, Calliculam montem et Casilinum occupat modicis praesidiis, quae urbs Volturno flumine dirempta Falernum a Campano agro diuidit; ipse iugis iisdem exercitum reducit, misso exploratum cum quadringentis equitibus sociorum L Hostilio Mancino |
Benché sapesse che la sua tattica temporeggiatrice era mai giudicata apertamente anche a Roma, tuttavia passò il resto dell'estate fermo nei suoi propositi senza interrompere per nulla il suo piano di guerra, in modo che Annibale, perduta la speranza di poter ingaggiare un combattimento cercato con ogni mezzo si guardava intorno per trovare un luogo ove porre gli accampamenti invernali perché quella regione era per il momento ricca di prodotti che non sarebbero durati, disseminata com'era di alberi e di vigne, di piante che danno frutti più belli che utili Tutte queste cose erano riferite dagli esploratori a Fabio che ben sapendo che Annibale sarebbe ritornato per quei medesimi passi attraverso i quali era entrato nell'agro Falerno, occupò il monte Callicula e Casilino con modesti presidi; questa città, infatti, tagliata dal fiume Volturno divide l'agro Falerno dall'agro Campano; Fabio stesso ricondusse l'esercito per quelle stesse alture, dopo aver mandato avanti in esplorazione L Ostilio Mancino con quattrocento cavalieri alleati |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 01- 03
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 04, 01- 03
Qui ex turba iuuenum audientium saepe ferociter contionantem magistrum equitum, progressus primo exploratoris modo ut ex tuto specularetur hostem, ubi uagos passim per uicos Numidas [peruastantes uidit,] per occasionem etiam paucos occidit, extemplo occupatus certamine est animus excideruntque praecepta dictatoris, qui quantum tuto posset progressum prius recipere sese iusserat quam in conspectum hostium ueniret Numidae alii atque alii, occursantes refugientesque, ad castra prope eum cum fatigatione equorum atque hominum pertraxere Inde Carthalo, penes quem summa equestris imperii erat, concitatis equis inuectus, cum priusquam ad coniectum teli ueniret auertisset hostes, quinque ferme milia continenti cursu secutus est fugientes |
Costui, che apparteneva a quel gruppo di giovani che erano stati ad ascoltare il maestro della cavalleria quando esprimeva pubblicamente le sue aspre critiche dapprima avanzò a guisa di esploratore per indagare da una posizione sicura i movimenti del nemico, poi, allorché scorse dei Numidi che qua e là vagavano per i villaggi, vista l'occasione favorevole ne uccise qualcuno; subito dopo, vinto dalla brama di combattere dimenticò le disposizioni del dittatore che aveva comandato di procedere quanto più poteva al sicuro ma di ritirarsi prima di giungere al cospetto del nemico I Numidi sopraggiungendo sempre gli uni dopo gli altri e poi ritraendosi verso gli accampamenti, attirarono Mancino quasi in prossimità degli accampamenti stessi con logorio di cavalli e di uomini Allora il cartaginese Cartaione che aveva il supremo comando della cavalleria lanciati i cavalli a tutta corsa, avendo spinto il nemico alla fuga prima che venisse ad un tiro di strale, incalzò ininterrottamente i fuggitivi per quasi cinque miglia |
Mancinus postquam nec hostem desistere sequi nec spem uidit effugiendi esse, cohortatus suos in proelium rediit, omni parte uirium impar Itaque ipse et delecti equitum circumuenti occiduntur; ceteri effuso rursus cursu Cales primum, inde prope inuiis callibus ad dictatorem perfugerunt Eo forte die Minucius se coniunxerat Fabio missus ad firmandum praesidio saltum, qui super Tarracinam in artas coactus fauces imminet mari, ne ab Sinuessa Poenus Appiae limite peruenire in agrum Romanum posset Coniunctis exercitibus dictator ac magister equitum castra in uiam deferunt qua Hannibal ducturus erat; duo inde milia hostes aberant [16] Postero die Poeni quod uiae inter bina castra erat agmine compleuere |
Mancino dopo che vide che il nemico non cessava dall'inseguimento e che non v'era alcuna speranza di sfuggirgli avendo esortato i suoi ritornò indietro a combattere con forze del tutto inferiori Pertanto, Mancino stesso e il fiore dei cavalieri accerchiati, caddero uccisi; gli altri in corsa disordinata giunsero prima a Cales, poi per sentieri fuori mano si rifugiarono presso il dittatore Per caso si era unito a Fabio in quel giorno Minucio che era stato mandato a presidiare il passo che sopra Terracina stretto in aspre gole sovrasta il mare, per il timore che Annibale potesse giungere da Sinuessa all'agro Romano costeggiando la via Appia Il dittatore e il maestro della cavalleria, congiunti gli eserciti spostarono il campo verso la strada per la quale Annibale avrebbe dovuto condurre le sue truppe; dalle nuove posizioni i nemici distavano soltanto due miglia 16 Il giorno dopo i Cartaginesi presidiarono quella parte di strada che correva tra i due accampamenti |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 41-50
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 41-50
cum Romani sub ipso constitissent uallo haud dubie aequiore loco, successit tamen Poenus cum expeditis equitibusque ad lacessendum hostem Carptim Poeni et procursando recipiendoque sese pugnauere; restitit suo loco Romana acies; lenta pugna et ex dictatoris magis quam Hannibalis uoluntate fuit Ducenti ab Romanis, octingenti hostium cecidere Inclusus inde uidere Hannibal uia ad Casilinum obsessa, cum Capua et Samnium et tantum ab tergo diuitum sociorum Romanis commeatus subueheret, Poenus inter Formiana saxa ac Literni harenas stagnaque et per horridas siluas hibernaturus esset nec Hannibalem fefellit suis se artibus peti |
Poiché i Romani si erano fermati proprio sotto le loro trincee, in posizione senza dubbio più favorevole Annibale si avvicinò coi cavalieri armati alla leggera per provocare il nemico Con attacchi isolati i Cartaginesi combatterono seguendo la tattica di correre avanti per poi ritirarsi; l'esercito romano rimase, invece fermo al suo posto; la battaglia si prolungò fiaccamente più secondo i piani del dittatore che secondo quelli di Annibale Dalla parte dei Romani caddero duecento soldati, ottocento dalla parte dei nemici In quel punto Annibale si accorse di essere chiuso da ogni parte per il fatto che la via verso Casilino era bloccata, mentre Capua e il Sannio e tanti ricchi alleati potevano dal retroterra rifornire di vettovaglie i Romani; Annibale, invece, avrebbe dovuto passare l'inverno tra le rocce di Formia, le sabbie e gli stagni di Literno e in orride selve Ad Annibale non sfuggì di essere assalito con la sua stessa tattica |
Itaque cum per Casilinum euadere non posset petendique montes et iugum Calliculae superandum esset, necubi Romanus inclusum uallibus agmen adgrederetur, ludibrium oculorum specie terribile ad frustrandum hostem commentus ; principio noctis furtim succedere ad montes statuit Fallacis consilii talis apparatus fuit, faces undique ex agris collectae fascesque uirgarum atque aridi sarmenti praeligantur cornibus boum, quos domitos indomitosque multos inter ceteram agrestem praedam agebat Ad duo milia ferme boum effecta, Hasdrubalique negotium datum ut nocte id armentum accensis cornibus ad montes ageret, maxime, si posset, super saltus ab hoste insessos [17] Primis tenebris silentio mota castra; boues aliquanto ante signa acti |
pertanto, nelle prime ore della notte decise di appressarsi di nascosto ai monti, poiché non poteva trovar scampo attraverso Casilino ed era costretto ad affrettarsi verso le montagne e a valicare il passo di Callicula nel timore che il Romano assalisse in qualche luogo l'esercito chiuso nelle valli; escogitò perciò uno stratagemma per ingannare l'attenzione del nemico con una vista terribile Per attuare il piano dell'inganno, furono raccolte da ogni parte delle materie incendiarie e furono legati alle corna dei buoi dei fasci di rami e di aridi sarmenti; fra le altre prede dei campi i Cartaginesi avevano, infatti, una gran quantità di buoi aggiogati e di buoi non ancora abituati al giogo Furono così adunati circa duemila buoi e fu dato incarico ad Asdrubale di condurre nelle prime ore della notte quell'armento con le faci accese sulle corna in prossimità dei monti, in particolare, se era possibile sopra i passi occupati dal nemico 17 Alle prime tenebre gli accampamenti furono in silenzio rimossi; i buoi furono spinti molto avanti oltre le insegne |
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 05, 26-30
Vbi ad radices montium uiasque angustas uentum est, signum extemplo datur, ut accensis cornibus armenta in aduersos concitentur montes; et metus ipse relucentis flammae a capite calorque iam ad uiuum ad imaque cornua ueniens uelut stimulatos furore agebat boues Quo repente discursu, haud secus quam siluis montibusque accensis, omnia circum uirgulta ardere; capitumque inrita quassatio excitans flammam hominum passim discurrentium speciem praebebat Qui ad transitum saltus insidendum locati erant, ubi in summis montibus ac super se quosdam ignes conspexere, circumuentos se esse rati praesidio excessere ; qua minime densae micabant flammae, uelut tutissimum iter petentes summa montium iuga, tamen in quosdam boues palatos a suis gregibus inciderunt |
Come si giunse agli stretti sentieri ai piedi dei monti, fu subito dato il segnale di spingere gli armenti con le coma infiammate verso le alture che stavano di fronte; lo stesso spavento del fuoco fiammeggiante alla cervice ed il bruciore che giungeva alla carne viva alla base delle corna cacciava avanti i buoi come in preda ad un pazzo furore Per il loro repentino sbandamento si videro ardere intorno tutti i rami come se si fossero incendiati e monti e selve; l'inutile scuotimento delle teste dei buoi, accrescendo la fiamma, offriva lo spettacolo di uomini che corressero disordinatamente qua e là Coloro che erano stati posti a presidiare il passaggio della gola allorché videro sulla sommità dei monti e sopra la loro testa alcuni fuochi, ritenendo di essere circondati; uscirono dal corpo di guardia e là dove meno denso fiammeggiava l'incendio, si mossero verso la sommità dei monti come verso un passaggio molto sicuro; tuttavia si imbatterono in alcuni buoi sbandati dal gruppo |