Nel dipinto di Annibale, due delle tre figure femminili mostrano infatti con i loro gesti e i loro atteggiamenti il sentimento di paura e al tempo stesso di meraviglia che dovette accompagnare la scoperta del sepolcro vuoto; solo la terza di loro, facilmente riconoscibile come la Maddalena per via del consueto attributo del vaso di unguenti, appare più calma e piuttosto incuriosita dalla presenza dell'inconsueto personaggio.
In ottemperanza alla versione data da Marco, Annibale mostra la pietra che già chiudeva il sepolcro, scostata e appoggiata sulla destra, e il giovinetto seduto sulla tomba nell'atto di indicare con la mano il luogo esatto dove Cristo era stato sepolto. Del resto Annibale Carracci si rivela in questo dipinto più che mai attento alle direttive del concilio di Trento in materia artistica, secondo le quali l'arte doveva svolgere un ruolo didattico e propagandistico nei confronti della religione della fede Cristiana