della donna non scorgiamo neppure il profilo, ma la posa eretta e la veste severa ne lasciano intuire il carattere austero e dolce, con una mano alzata ad indicare qualcosa sul foglio, consapevole del proprio ruolo di educatrice, già svolto in passato per i propri figli, ma con la tenerezza dell'età matura che le fa cingere ai fianchi con l'altra mano la sua piccola allieva. Anche la bambina ha il viso quasi in ombra ma gli occhi puntati sulle pagine e le manine che reggono saldamente il libro aperto ne suggeriscono la concentrazione studiosa, tanto che sembra quasi di poter udire la sua lettura letta e scandita. Lega in dulce maggiormente nei particolari, dalle stoffe degli abiti alla qualità dei capelli agli oggetti di arredo e conferendo sempre alla scena una solennità antica.
Nel corso della sua travagliata esistenza, tormentato da un carattere inquieto, da dispiaceri personali e dalle costanti preoccupazioni economiche, Silvestro Lega trova sempre il sostegno di amici cari che ne tollerano il carattere difficile. Così quel mondo di affetti diviene una fonte di ispirazione costante, che si rinnova anche nel passaggio dalla maniera "pacata" a quella "concitata" dell'artista