Si trattava di una burla di carattere privato, dal momento che Saint Julien deteneva un posto di rilievo nella chiesa, era infatti tesoriere generale del clero francese.
Nonostante i toni scherzosi, l'idea scandalizzò il primo artista contattato dal barone mentre Fragonard si dimostrò più accomodante, sebbene insistente nel voler sostituire il vescovo con la più tradizionale figura del marito tradito.
In primo piano un cagnolino simbolo di fedeltà mentre Cupido solleva un dito davanti alla bocca intimando il silenzio
nell'Altalena, conosciuta anche con il titolo di possibilità gradevoli dell'altalena, il soggetto era stato richiesto dal committente, il barone de saint-Julien, tesoriere della chiesa francese: il dipinto avrebbe dovuto rappresentare il Barone intento ad ammirare la propria amante sull'altalena spinta da un vescovo.
Le precise indicazioni del Barone permettono di capire a fondo quale fosse il gusto dell'epoca e ciò che all'arte veniva richiesto: diletto e malizioso divertimento. Ma Fragonard è già un grande artista e non esita a minare questa concezione dall'interno: nella tela, intessuta di colori, di fiori, di una grazia che allontana il rischio di volgarità, si distende un velo sottile di malinconia appena percepibile, che corrode l'idea del piacere, a cui sembrano dover seguire li disinganno e la delusione.
I quadri di Fragonard, le sue scene di feste campestri, di allegre e frivole riunioni amorose, le sue bucoliche pastorelle che vestono panni mondani incarnano l'ideale arcadico della coincidenza di natura e civiltà; il loro civettare riporta l'arte ad una concezione più accessibile, a un livello più semplice, rivolto non più a pochi eletti ma a comuni mortali con il solo intento di divertirle, rinunciando a propositi morali e edificanti.
nel Settecento galante niente è innocente. Fragonard meno di tutti. I suoi dipinti dedicati al gioco della cavallina, alla moscacieca o all'altalena sono meno fanciulleschi di quel che possono sembrare.