Cerca di portare ogni colore al massimo grado di luminosità e riesce nell'intento cambiando tecnica pittorica. Combina i toni cromatici per valorizzare il contrasto, accostando una tinta molto chiara ad una tinta molto scura. Per questo, dovevano sparire tutte le tinte spente e opache nella ricerca ottimale del rapporto tra luce, colore e percezione visiva.
Mirabile l'effetto dell'ombrello color avorio in primo piano, o anche i vestiti delle signore che, illuminati dal sole, si spezzano in pennellate che seguono la propria direzione. Sul mare le striature si accorciano e si arriva ad un minuzioso e certosino lavoro di tocchi nei fiori e nelle piante. Tutto è strutturato come composizione geometrica visibile: nelle linee dell'orizzonte, della balaustra e delle aste delle bandiere
Gli appassionati d'arte francese non erano molto colpiti dalle opere degli impressionisti. Al contrario altri collezionisti americani e russi, ebbero un maggior intuito di valorizzazione dei dipinti. A Sainte-Addresse, vicono Le Havre, Monet trascorse l'adolescenza, muovendo i primi passi nella pittura dipingendo vedute marine. I riflessi della luce sull'acqua furono uno stimolo e una passione che lo accompagnarono per tutta la sua vita.
Luce e colori appaiono vivaci e squillanti. Il mare è di un azzurro intenso e lungo la linea dell'orizzonte si possono scorgere tante navi a vapore. Nel cielo sereno, lasciano una scia di fumo. Le bandiere sventolano mosse da un vento forte. Le siepi fiorite intorno alla terrazza trasmettono un senso di vita.
Curiosità: il quadro è ambientato nella casa degli zii dell'artista. Ii due personaggi seduti sono il padre e la zia di Monet. In piedi di fronte a loro, la cugina e un amico di famiglia
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Opera che segna il suo esordio nel giapponismo. Un dipinto magistrale per espansione della luce, già quasi impressionista, e per l'eleganza dei colori vivaci. Il taglio prospettico è originale per quei tempi, con la visione d'insieme che si incanala nello spazio ottico stretto tra i pennoni delle due bandiere.
Una scelta di profondità che deriva da una composizione di Hokusai. Già al suo primo approccio con lo studio dei maestri giapponesi, Monet riesce a rielaborare lo spunto in maniera personale, con il risultato della serenità dei personaggi che si godono il tepore del Sole primaverile su quell'affaccio sul canale