Plauto, Aulularia: Argumentum I

Plauto, Aulularia: Argumentum I

Latino: dall'autore Plauto, opera Aulularia parte Argumentum I
Senex avarus vix sibi credens Euclio domi suae defossam multis cum opibus aulam invenit, rursumque penitus conditam exanguis amens servat Euclione, un vecchio avaro, a stento credendo ai suoi occhi, ha trovato una pentola con un grande tesoro, la quale era stata seppellita in casa sua; egli stesso di nuovo la sotterra, e profondamente, e su di essa veglia quasi folle per l'ansia
eius filiam Lyconides vitiarat La figlia del vecchio viene violata dal giovane Liconide
interea senex Megadorus a sorore suasus ducere uxorem avari gnatam deposcit sibi Nel frattempo il vecchio Megadoro, che la sorella ha indotto a prender moglie, chiede in sposa la ragazza

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Plauto, Aulularia: Actus IV, 713-730

Latino: dall'autore Plauto, opera Aulularia parte Actus IV, 713-730

durus senex vix promittit, atque aulae timens domo sublatam variis abstrudit locis Il vecchio testardo concede a gran fatica il suo consenso e intanto, nel timore che la pentola gli venga rubata, la porta fuori di casa e la nasconde via via in luoghi diversi
insidias servos facit huius lyconidis qui virginem vitiarat; atque ipse obsecrat avonculum Megadorum sibimet cedere uxorem amanti Lo spia e lo sorprende uno schiavo di Liconide, il seduttore della ragazza

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Latino: dall'autore Plauto, opera Aulularia parte Actus II, 371-397

per dolum mox Euclio cum perdidisset aulam, insperato invenit laetusque natam conlocat Lyconidi Lo stesso Liconide convince lo zio Megadoro a concedergli la giovane, di cui è innamorato
Euclione, che a tradimento era stato privato della pentola, insperatamente la ritrova e, tutto contento, concede la figlia a Liconide

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