Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 35 - 38, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 35 - 38

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 35 - 38
In inuidia censores cum essent, crescendi ex iis ratus esse occasionem Cn Baebius tribunus plebis diem ad populum utrique dixit

Ea res consensu patrum discussa est ne postea obnoxia populari aurae censura esset

[38] Eadem aestate in Bruttiis Clampetia a consule vi capta, Consentia et Pandosia et ignobiles aliae ciuitates uoluntate in dicionem venerunt

Et cum comitiorum iam appeteret tempus, Cornelium potius ex Etruria ubi nihil belli erat Romam acciri placuit

Is consules Cn Seruilium Caepionem et C Seruilium Geminum creavit

Inde praetoria comitia habita

Creati P Cornelius Lentulus P Quinctilius Varus PAelius Paetus Puillius Tappulus; hi duo cum aediles plebis essent, praetores creati sunt

Consul comitiis perfectis ad exercitum in Etruriam redit
Poiché i censori si erano resi invisi al popolo, il tribuno della plebe Cn Bebio, esaminando quella un'occasione favorevole per aumentare la sua riputazione, traendo profitto da quella particolare condizione, dichiarò ambedue i censori al popolo

Il senato deliberò all'unanimità di annullare tale idea, perché in avvenire la censura non fosse sottoposta all'incostanza del favor popolare

[38] In quella stessa estate la città di Clampezia nel Bruzzio fu occupata con le armi dal console, mentre Cosenza, Pandosia ed altre città dì limitata importanza si arresero immediatamente

Poiché era ormai prossimo il momento di bandire i comizi, si deliberò di richiamare a Roma Cornelio dall'Etruria, dove non si stava lottando alcuna guerra

Questi elesse consoli Cn Servilio Cepione e C Servilio Gemino

Furono poi indetti i comizi per l'elezione dei pretori

Furono eletti P Cornelio Lentulo, P Quintilio Varo, PElio Peto, P Villio Tappulo; i due ultimi furono creati pretori mentre preparavano la carica di edili della plebe

Il console, compiute le azioni di voto, tornò al suo esercito in Etruria
Sacerdotes eo anno mortui atque in locum eorum suffecti: Ti Ueturius Philo flamen Martialis in locum M Aemili Regilli, qui priore anno mortuus erat, creatus inauguratusque; in M Pomponi Mathonis auguris et decemuiri locum creati decemuir M Aurelius Cotta, augur Ti Sempronius Gracchus admodum adulescens, quod tum perrarum in mandandis sacerdotiis erat

Quadrigae aureae eo anno in Capitolio positae ab aedilibus curulibus C Livio et M Servilio Gemino, et ludi Romani biduum instaurati; item per biduum plebeii ab aedilibus PAelio Puillio; et Iouis epulum fuit ludorum causa
I sacerdoti morti in quell'anno furono così rimpiazzati: il flamine Marziale Ti Veturio Filone fu eletto e ordinato in luogo di M Emilio Regillo che era morto nell'anno precedente; al posto dell'augure e decemviro M Pomponio Matone fu eletto decemviro M Aurelio Cotta ed augure Tiberio Sempronio Gracco, ancora giovinetto: fatto allora molto raro nelle nomine concernente la vita sacerdotale

In quell'anno, per iniziativa degli edili curuli C Livio e M Servilio Gemino furono poste sul Campidoglio delle quadrighe d'oro; dagli edili P Elio e P Villio furono poi celebrati per due giorni i giochi Romani e per altrettanti giorni i ludi Plebei; in occasione dei ludi fu anche apparecchiato un banchetto a favore di Giove

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