Lazzaro - figura piccola ritratta in fondo - nella sua disperazione e fame, chiede per se quel poco che possa cadere dal tavolo del ricco padrone. L'ingiustizia, la disparità di trattamento e la distanza sociale che separa i protagonisti viene raccontata con cruda realtà dall'autore. Un abbodanza di cibo che ha lo scopo di ostentare la disuguaglianza.
Nella composizione compaiono due grandi tavoli e molti servi che ci lavorano. E' rappresentato ogni ben di Dio da mangiare. Un eccesso di cibo per una sola persona, ma è destinato al ricco che, seduto al tavolo in fondo, si fa intrattenere da due belle damigelle. Possiamo vedere che c'è della carne da preparare, un agnello è stato sezionato ma gli occhi sono raffigurati aperti lasciando una falsa illusione che possa essere vivo. Nel secondo tavolo si trova il cibo cotto pronto per essere servito dai camerieri
Vedere tutto quel cibo a portata di mano e non poterlo toccare deve essere una frustazione per Lazzaro che deve trovare un modo per placare quella fame che non lo lascia mai solo. Seduto per terra guarda gli altri ingozzarsi di cibo che continua ad arrivare. La sua sofferenza si contrappone ad una vita condotta senza pensieri da parte del ricco. I servi sono in una situazione sociale migliore rispetto al povero ma neanche per loro deve essere facile avere sott'occhio tutta quella carne e guardare gli ospiti mangiarla. Tre di questi servi guardano verso l'osservatore, forse a rimarcare la situazione paradossale che si sta svolgendo e la loro impotenza nel poter intervenire. Detto questo, nessuno di loro guarda Lazzaro, forse ormai abituati e per questo semplicemente invisibile ai loro occhi. In una dispenza piena, una delle donne sta portando via un gallo nero; è morto e deve essere ancora preparato.
Non c'è solo carne a delizionare i commensali, c'è del pesce per terra ancora da preparare e stranamente non sembra attirare l'attenzione del gatto che invece cerca di rubare un altro pesce sul tavolo. Il cane, in piedi a due zampe, ringhia nella direzione del felino