Propone a Pierre di trasformare la signora in una poderosa giumenta, indispensabile per i lavori pesanti e andare al mercatoi: basta un po' d'erba. Incantesimo reversibile: sarà cavalla di giorno e tornerà donna la notte. I due coniugi accettano, così padre Jean si appresta alla trasformazione magica. Magdeleine deve spogliarsi, mettersi a quattro zampe e ricevere in silenzio le carezze del curato. Pierre deve assolutamente tacere e non intervenire, pena la rottura immediata dell'incantesimo. L'operazione procede - che bel petto ha questa giumenta, che bel crine, che belle gambe.... - , manca solo la coda. A quel punto Jean fa per estrarre quella che vorrebbe far passare per coda e ha un'idea chiara su dove vorrebbe applicarla, ma il contadino ha da ridire sulla sua corretta collocazione, e inizia a dar voce al suo dissenso. "Disgraziato", dicono all'unisono moglie e curato, hai rovinato tutto, meriti di restare un povero sciocco.
Comicità di grana grossa, ma molto apprezzata dal pubblico dei salotti libertini della Parigi della seconda metà del Seicento e molto oltre. Anche questa storia sarà di ispirazione per Subleyras, che sceglie il momento in cui il curato sta per avviare il posizionamento della coda su una paziente e disponibile Magdeleine.
La storia ispirerà anche da Dalì
Giovane vergine autosodomizzata - Salvador Dalì, 1954
"Io riesco a convincere le donne a spogliarsi. Dico sempre che attraverso il sedere si possono sondare i misteri più profondi e, anzi, ho scoperto un...