Ungaretti, la poetica: riassunto

Ungaretti, la poetica: riassunto

La sua prima raccolta “Il Porto Sepolto” va poi a confluire in “Allegria di Naufragi” ed infine “Allegria”

Il cambiamento non è di carattere tematico (Ungaretti lavora su un nucleo unico), bensì stilistico, in quanto egli compie un lavoro di concentrazione e contrazione cercando di cogliere l'essenziale.

Ogni parola viene resa pura, testimone ineliminabile di un'esperienza interiore significativa, lo stesso spazio bianco risalta.

La sua poesia ha la capacità di rimandare ad altro da sé e quanto più si staglia sullo spazio bianco tanto maggiore diviene la sua capacità di significare.

La lingua è semplice, sommessa, tendente all'espressionismo, con un patrimonio lessicale minimo, ciò che è importante è l'organizzazione sintattica.

Viene eliminato tutto quello che aveva diluito la capacità di significare, come congiunzioni o punteggiatura, perché la sua poesia diviene un corto circuito analogico, una pura associazione analogica.

La sua poesia continuamente si rinnova, ripropone verità, scava e fa emergere le qualità essenziali dell'uomo.

La guerra

L'esperienza della guerra porta l'uomo a riorganizzare le proprie priorità, ad individuare i nuclei essenziali dell'esperienza umana, come essere uomo tra tanti uomini e la fratellanza.

Durante il conflitto Ungaretti percepiva la precarietà della vita, proprio per questo motivo dice "non sono mai stato così tanto attaccato alla vita": la guerra è un'occasione per eliminare ciò che vi è di superfluo non solo dal punto di vista umano, ma anche poetico.

Ungaretti distilla anche il codice morale, evidenziando i criteri più importanti.

"Allegria di Naufragi": sembra quasi un ossimoro, ma è perché si tratta di attimi privilegiati di allegria in cui ci si perde e ci si ritrova; l'allegria è data dal sentire la propria sintonia con la vita.

Le due metafore

Ungaretti utilizza due metafore:

-    Viaggio: esule, naufrago, purezza edemica perduta, viaggio di salvezza

-    Scavo: accanito, ossessivo nelle viscere della propria coscienza per riportare a galla brandelli della propria umanità (poesia frammentata).

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nacque ad Alessandria nel 1888: la sua famiglia era originaria della Toscana, ma si era stabilita in Egitto. Visse qui fino a 24 anni, poi si trasferì a Parigi

I temi. I temi sono:

-    Guerra: si tratta di poesie scritte in trincea, di un diario frammentario. Qui però la guerra non viene descritta come "unica igiene del mondo", bensì come momento drammatico, di caos, disarmonia e crudeltà, ma paradossalmente proprio in questo momento l'uomo ritrova se stesso

-    Fratellanza (poesia "Fratelli")

-    Centralità dell'uomo: c'è un rischio sempre incombente di reificazione dell'uomo con la guerra, ma la centralità si traduce con la possibilità di essere al centro dell'universo ("una docile fibra dell'universo")

-    Poesia: rende possibile il miracolo, il corto circuito che ci pone in contatto con il centro dell'universo.

 

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