Dopo la firma del patto di non aggressione, Hitler era convinto che ne francesi ne inglesi fossero disposti a "morire per Danzica": senza il rischio di una guerra tra due fronti, si poteva procedere all'invasione della Polonia.
Il primo settembre 1939 senza dichiarazione di guerra, Hitler ordinò all'esercito di attraversare il confine polacco. Due giorni dopo, Regno Unito e Francia dichiararono guerra alla Germania, mentre l'Italia si affrettò a proclamare la "non belligeranza". In poche settimane la Polonia venne piegata e spartita tra Germania e Unione Sovietica, che anche aveva occupato il territorio.
Entrambi i paesi aggressori miravano a umiliare il sentimento nazionale dei polacchi ed ad annientarne la classe dirigente. I nazisti perseguirono la minoranza ebraica e gli intellettuali mentre i sovietici l'élite borghese e gli ufficiali dell'esercito. Dopo appena 20 anni di vita, la Polonia cessava di esistere senza che gli alleati occidentali le avessero portato alcun aiuto concreto.
Poco tempo dopo l Unione Sovietica attaccò la Finlandia, mentre la Germania invase la Danimarca e la Norvegia assicurandosi porti per la sua flotta e basi per lanciare attacchi aerei sul Regno Unito. Già nella primavera del 1940 la Germania controllava buona parte dell'Europa centro-settentrionale e cominciò così a preparare l'attacco sul fronte occidentale.