Calliope le vinse e per punizione le trasformò in gazze. M. Porcio Catone l'Uticense fin da giovane cercò di liberare Roma da Silla, poi dopo aver combattuto nella guerra di Macedonia, poi fu avversario di Catilina e infine contestò il triumvirato.
Seguì Pompeo considerato da lui l'unico in grado di salvare la repubblica e si uccise a Utica dopo la vittoria di Cesare per non sopravvivere alla caduta della reubblica da lui difesa con tutte le forze per tutta la vita. SPIEGAZIONE Il tema dominante è l'inizio della purificazione di Dante. Il poeta invoca le muse e in particolare Calliope perchè accompagnino il suo canto (per innalzarlo) con quel suono con cui esse vinsero la figlie di Pierio. Dante uscito dall'Inferno
(il tempo riprende a scorrere) gode della purezza dell'aria serena e guarda con diletto il cielo illuminato dalle stelle ed è colpito dallo splendore di quattro di esse che non furono mai viste se non da Adamo ed Eva e compiange il nostro emisfero perchè privo della loro bellezza.
Allontanato lo sguardo dalle stelle Dante vede vicino a sé un vecchio dall'aspetto venerando (Catone simbolo di libertà morale) sul cui volto si riflette la luce delle quattro stelle che lo illuminano come farebbe il sole. Catone credendo che i due poeti siano dei dannati con tono sdegnato chiede loro come possano essere fuggiti dall'Inferno infrangendo le leggi eterne.
Virgilio fatto inginocchiare Dante, risponde a Catone rivelandogli la loro vera condizione chiarendo le ragioni del viaggio e supplicandolo, anche a nome della sua Marzia, di lasciar loro visitare il regno di cui egli è custode. Catone risponde di aver amato teneramente Marzia e di aver fatto per lei ogni favore finchè visse. Ora che essa dimora all'inferno non può più influire su di lui per quella legge che fu fatta quando lui lasciò il Limbo. Ma se un volere celeste guida i due poeti, basta ciò per concedere il suo permesso.