Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 01 - 05, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 01 - 05

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 01 - 05
Aetoli, postquam legati ab roma rettulerunt nullam spem pacis esse, quamquam omnis ora maritima eorum, quae in Peloponnesum versa est, depopulata ab Achaeis erat, periculi magis quam damni memores, ut romanis intercluderent iter, coracem occupaverunt montem; neque enim dubitabant ad oppugnationem Naupacti eos principio veris redituros esse

Acilio, quia id expectari sciebat, satius visum est inopinatam adgredi rem et Lamiam oppugnare; nam et a Philippo prope ad excidium adductos esse, et tunc eo ipso, quod nihil tale timerent, opprimi incautos posse

Profectus ab elatia primum in hostium terra circa spercheum amnem posuit castra; inde nocte motis signis prima luce corona moenia est adgressus

[5] Magnus pavor ac tumultus, ut in re improvisa, fuit
Gli Etoli quando i legati di ritorno da Roma riferirono che non cerano speranze per la pace, sebbene tutta la loro regione costiera che guarda verso il Peloponneso fosse stata devastata dagli Achei, pensando più al pericolo che li minacciava che al danno patito, occuparono il monte Corace per tagliare la strada ai Romani: perché non dubitavano che al principio della primavera questi sarebbero tornati ad assaltare Naupatto

Acilio, poiché sapeva che appunto questo si aspettavano, credé meglio volgersi a un obiettivo imprevisto e assaltare Lamia: tanto più che Filippo aveva ridotto gli abitanti quasi allestremo, e proprio allora che non sospettavano una cosa del genere potevano essere colti di sorpresa

Partito da Elazia prima si accampò nel territòrio nemico presso il fiume Spercheo; e di là levate le insegne durante la notte, appena giorno accerchiò le mura

[5] Fu molto lo spavento e la confusione, inattesa comera quella manovra
Constantius tamen, quam quis facturos crederet, in tam subito periculo, cum viri propugnarent, feminae tela omnis generis saxaque in muros gererent, iam multifariam scalis appositis urbem eo die defenderunt

Acilius signo receptui dato suos in castra medio ferme die reduxit; et tunc cibo et quiete refectis corporibus, priusquam praetorium dimitteret, denuntiavit, ut ante lucem armati paratique essent; nisi expugnata urbe se eos in castra non reducturum

Eodem tempore, quo pridie, pluribus locis adgressus, cum oppidanos iam vires, iam tela, iam ante omnia animus deficeret, intra paucas horas urbem cepit

Ibi partim divendita partim divisa praeda, consilium habitum, quid deinde faceret

Nemini ad Naupactum iri placuit occupato ad Coracem ab Aetolis saltu
Ma con unazione più decisa di quel che ci si poteva aspettare dinanzi a un pericolo così improvviso, gli uomini a combattere, le donne a portar sulle mura armi dogni genere e pietre, riuscirono a difendere la città per quel giorno, nonostante che in più punti fossero già state accostate le scale alle mura

Acilio, dato il segnale della ritirata circa mezzogiorno, ricondusse i suoi uomini nellaccampamento; e poi, ristorate loro le forze col cibo e col riposo, prima di sciogliere il consiglio di guerra, ordinò che si trovassero armati e pronti avanti giorno, annunciando che non li ricondurrebbe nellaccampamento se non quando la città fosse stata espugnata

Mosso lassalto da più lati alla stessa ora del giorno innanzi, quando ormai ai difensori venivan meno le forze, venivan meno le armi e soprattutto veniva meno lardore, entro poche ore prese la città

La preda fu in parte venduta, in parte divisa, e si tenne consiglio su quello che ora restava da fare

A nessuno piacque lidea di andare contro Naupatto mentre gli Etoli tenevano occupato il passo del Corace
Ne tamen segnia aestiva essent et aetoli non impetratam pacem ab senatu nihilo minus per suam cunctationem haberent, oppugnare acilius amphissam statuit

Ab Heraclea per oetam exercitus eo deductus

Cum ad moenia castra posuisset, non corona, sicut Lamiam, sed operibus oppugnare urbem est adortus

Pluribus simul locis aries admovebatur, et cum quaterentur muri, nihil adversus tale machinationis genus parare aut comminisci oppidani conabantur; omnis spes in armis et audacia erat; eruptionibus crebris et stationes hostium et eos ipsos, qui circa opera et machinas erant, turbabant
Pure, per non lasciar passare inattivo il periodo delle campagne estive, e perché gli Etoli per colpa dcl suo temporeggiare non trovassero egualmente la pace loro negata dal senato, Acilio decise di attaccare Anfissa

Da Eraclea lesercito fu condotto là attraverso lEta

Posto il campo presso le mura si accinse ad attaccare la città non con un accerchiamento come a Lamia, ma con le macchine da guerra

Gli arieti erano accostati alla città da più punti contemporaneamente, e, mentre le mura venivano smantellate, gli assediati non singegnavano di approntare o di escogitare alcun provvedimento contro un simile genere di apprestamenti;tutta la speranza era nelle armi e nella loro audacia: con frequenti sortite cercavano di molestare i posti avanzati nemici e fino gli uomini occupati alle opere e alle macchine di assedio

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Prologo
Livio, Ab urbe condita: Prologo

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Prologo

Livio, Ab urbe condita: Libro 41; 26 - 28
Livio, Ab urbe condita: Libro 41; 26 - 28

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 41; 26 - 28

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 35 - 37
Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 35 - 37

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 35 - 37

Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 06 - 10
Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 06 - 10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 39; 06 - 10

Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 31-40
Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 31-40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 31-40

Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 01
Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 01

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 01

Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 11 - 15
Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 11 - 15

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 11 - 15

Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 58-61
Livio, Ab urbe condita: Libro 04, 58-61

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 04, 58-61

Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 15 - 30

Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 16-30

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 11-20

Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 01-15

Livio, Ab urbe condita: Libro 38; 51 - 55

Livio, Ab urbe condita: Libro 02 ;  11 - 24