alla Cina non interessava quasi niente di quel che poteva venirgli dall'Europa, che era invece avida di te, seta, porcellana, spezie finché nella seconda metà del XVIII secolo la potente Compagnia delle Indie, inglese, decise di mettere fine a questo squilibrio svantaggioso approfittando di un periodo di debolezza politica ed economica del Celeste impero per imporre regole nuove: la Cina avrebbe dovuto da allora in poi accettare pagamenti in oppio, che gli inglesi coltivavano nella vicina India.
Cambio di regole che divenne cambio di stile di vita. La dipendenza da oppio si diffuse in Cina come un'alluvione, in ogni classe sociale, con effetti devastanti sulla salute del suo popolo e sulla produttività delle sue imprese. Il Gigante asiatico diventa di fatto una colonia inglese, le sue città e le campagne si riempiono di poveri.
Il secolo successivo vide all'opera la più cinica e distruttiva macchinazione coloniale che si fosse mai vista. il Regno Unito poteva contare su un enorme fonte di guadagno in un paese popolato di persone sotto narcosi, e desiderava che questa situazione si cristallizzasse continuando a imporvi il consumo di oppio e ottenendo importanti esenzioni doganali.
I primi tentativi di ribellione con cui le autorità cinesi cercarono di mettere un argine all'abuso generalizzato di droga vennero spenti a cannonate con le due guerre dell'oppio, 1839 e 1856. Per la Cina iniziava quello che chiamarono Il Secolo dell'umiliazione. L'imperialismo europeo cancellò ogni forma di autonomia nell'asia intera, piantando i semi di un orgoglio nazionalista venato di odio xenofobo che avrà lunga vita. Un modello su cui venne costruita l'intera impalcatura di base del colonialismo mondiale e in generale il rapporto politico-economico fra Europa e cosiddetto terzo mondo.
Contemporaneamente il governo inglese, consapevole degli effetti dell'oppio sull'economia e società, lavorò per limitarne a ogni costo l'utilizzo in patria. Che poi si fosse uno sporadico consumo da parte di qualche eccentrico, pazienza; l'importante era che il resto della popolazione britannica lavoratrice si tenesse sveglia con l'ottimo te che veniva da Oriente.
Rossetti dovette al laudano il momento più tragico della sua vita. Elizabeth Siddal, sua moglie e modella, poetessa, iniziò ad abusare di laudano a causa di problemi di salute, dovute al fatto di essersi ammalata gravemente dopo aver posato distesa nell'acqua gelida per Ofelia di John Everett Millais, collega e amico di Rossetti.
Morì a soli 33 anni, probabilmente suicidandosi con una dose letale della sostanza nel 1862. Sconvolto dal dolore, il marito seppellì nella sua bara anche una raccolta inedita di poesie scritte per lei più alcune composte da lei stessa. Salvo poi gli riesumarle otto anni dopo considerando che non erano poi male e tanto valeva pubblicarle.
Per rimediare ai danni del laudano fu sintetizzata la morfina, per rimediare ai disastri della quale si escogito l'eroina … inutile sottolineare quante strade tortuose si possono prendere quando non si ha nessuna intenzione di cambiare davvero direzione. La messa al bando radicale degli stupefacenti nelle legislazioni di tutto il mondo arriverà solo con il secolo XX. In forme diverse, ovviamente, le droghe e tutto il resto sono ancora fra noi, e probabilmente ci accompagneranno a lungo.
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