L’identità svelata della mummia urlante conduce all’omicidio di Ramses III

l’identità svelata della mummia urlante conduce all’omicidio di Ramses III

il volto, fissato in un tormento eterno, enfatizza le sofferenze che il defunto ha dovuto sopportare negli ultimi istanti della sua vita. Si tratta di un principe reale della XX dinastia. Ma perchè questa fine? Un fratricidio ci da la spiegazione

Collocato in un sarcofaco di legno anonimo che impediva, secondo le credenze, che gli dei lo riconoscessero, questo corpo contraddice il rituale egizio della mummificazione. Solo un corpo ben corservato poteva trasferirsi nell'aldilà. Di certo era un personaggio importante, seppellito accanto ai re. Indizi del corpo raccontano di una vita vissuta nell'agiatezza ed era certamente una figura di alto rango. Unghie e mani erano ben curate, i capelli intrecciati e fu sepolto con addosso degli orecchini.

I denti rivelano di un maschio di circa 20 anni. Il DNA ci svela che era un principe, uno dei figli di Ramses III. Anche dopo una ipotetica morte dolorosa gli imbalsamatori sapevano come dare un aspetto più decoroso ai defunti, eppure polsi e piedi erano legati con delle bende. Il corpo era riempito di sale ma non ci sono i vasi canopi che nel rito dovevano contenere gli organi interni che venivano estratti.

Non sono state fatte incisioni e il cervello è rimasto nella scatola cranica. Viene curato lo stretto necessario e avvolto da pelle di pecora che all'epoca era inconcepibile per gli egizi usarlo nel rito funebre. Il corpo veniva avvolto piuttosto in bende di lino di altissima qualità. La pelle di pecora era un oltraggio. Forse era un punizione, un monito per i posteri. Su questo ci aiuta un testo antico il papiro giuridico di Torino

la mummia urlante celava l'identità del principe Pentawer la mummia urlante celava l’identità del principe Pentawer

PAPIRO GIURIDICO DI TORINO

è un testo antico che narra di un complotto per assassinare un faraone. E' un documento le cui origini sono oscure ed è vecchio di 3.000 anni. Rivela un tradimento ordino nella corte di Ramses III, una congiura per assassinarlo. Una concubina di nome Tiye, ne vuole la morte, forse per veicolare al trono uno dei suoi figli.  Lei era al capo della congiura e il suo principale complice era il figlio Pentawer. Grazie al DNA confrontato con quello di Ramses III si scopre che la mummia urlante è Pentawer.

Non si conoscevano le cause della morte di Ramses III ma dallo stesso documento, si capisce che la congiurà riuscirà e l'uccisione del faraone sarà portata a compimento. Non si era approfondito particolarmente il corpo di Ramses III in passato, ma alla luce di queste scoperte, le bende di lino che gli avvolgono il collo, destano sospetti. Rivelano una ferita letale che nascondono una gola squarciata.

Tocca all'erede, Ramses IV, e fratello di Pentawer, decidere del suo destino. Il papiro racconta che alcuni congiurati ebbero come punizione, la mutilazione di naso ed orecchie e lasciati in vita, altri furono condannati a morte. Pentawer ebbe la pena di morte che si sarebbe dovuto infliggere da solo per strangolamento, probabilmente per impiccagione. Il nome Pentawer non compare in nessun documento o cartiglio e sempre il papiro di Torino ci svela del perchè. Pentawer, il nome usato nel documento, era un alias, una omissione voluta affinchè non ci fosse traccia nella storia del suo vero nome. Per gli antichi egizi l'anonimato era la peggiore delle punizioni ed ecco spiegato anche del perchè della tomba anonima

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