Era di origini milanesi, il padre era signore di Milano. Nel 1484 scoppia una guerra tra famiglie romane in cui partecipa anche il marito girolamo Riario. Ha la protezione del papa, ma quando questi muore i nemici si vendicano e la famiglia è costretta a scappare da Roma. Conte e contessa di Imola e Forlì tornano in Romagna e si stabiliscono nel palazzo comunale di Forlì.
Il conte è incapace di governare tra abusi e aumento delle tasse e alcune famiglie nobili, tra cui Orsi e Orderaffi, si mettono contro. Vogliono ucciderlo per prendere il potere, entrano nel palazzo e dopo averlo ucciso gli tagliano la testa gettandola in piazza dalla finestra. Caterina da Sforza viene fatta prigioniera dai congiurati, i quali, per avere il controllo della città devono conquistare la rocca di Ravaldino, presieduta da un fedelissimo dei Riario, tale Tommaso Feo, che si arrenderà solo su ordine della contessa. Lei è disposta a dare l'ordine di resa a patto che possa entrare nella fortezza e parlare con il castellano. Nello stesso tempo, tramite un emissario, chiede aiuto al padre a Milano
Come segno di buona fede propone che vengano tenuti in ostaggio i suoi figli. Le famiglie dei nobili ribelli accettano e la lasciano entrare. Una volta dentro, serra La fortezza e minaccia di bombardare la città coi cannoni. I congiurati allora portano davanti alla rocca i figli della contessa minacciando di ucciderli. Lei non si lascia impressionare e dall'alto delle mura rivolge loro un gesto di sfida plateale. Per mostrare che dei suoi figli non si curava, alza la gonna e mostra i suoi genitali dicendo che aveva ancora modo di farne.
L'episodio viene riportato da Machiavelli. La storia divide i contemporanei sulla veridicità ma è rivelatore del suo carattere. Caterina Sforza riesce a guadagnare tempo fino all'arrivo dei rinforzi da Milano. I congiurati si arrendono, vengono arrestati e condannati a morte
Maybe you might be interested

Ecco perchè Federico da Montefeltro signore di Urbino veniva sempre ritratto di profilo
la scelta non è casuale. L'uomo aveva avuto un incidiente nel corso di un torneo nel quale aveva perso l'occhio destro