Cogniturus de filio Tarius advocavit in consilium Caesarem Augustum; venit in privatos penates, adsedit, pars alieni consilii fuit, non dixit; 'Immo in meam domum veniat'; quod si factum esset, Caesaris futura erat cognitio, non patris | Tario, per sapere del figlio, chiamò in consiglio Cesare Augusto; venne alla sua casa personale si sedette, fu partecipe della decisione di un altro, non disse: Anzi, venga a casa mia, poiché, se fosse accaduto ciò, la decisione sarebbe stata di Cesare, non del padre |
[4] Audita causa excussisque omnibus, et his, quae adulescens pro se dixerat, et his, quibus arguebatur, petit, ut sententiam suam quisque scriberet, ne ea omnium fieret, quae Caesaris fuisset; deinde, priusquam aperirentur codicilli, iuravit se Tarii, hominis locupletis, hereditatem non aditurum | [4] Ascoltata la questione e analizzate tutte le cose, sia quelle che il giovane diceva a sua difesa, sia quelle che accusavano affinché ciascuno scrivesse la propria sentenza, affinché non fosse quella di tutti lopinione che sarebbe stata di Cesare; poi, prima che i codicilli fossero aperti, giurò che non avrebbe chiesto leredità di Tario, uomo ricco |
[5] Dicet aliquis: 'Pusillo animo timuit, ne videretur locum spei suae aperire velle filii damnatione | [5] Qualcuno dirà: Temette per animo pavido, affinché non sembrasse che voleva aprire uno spiraglio alla sua speranza con la condanna del figlio |
Maybe you might be interested
' Ego contra sentio; quilibet nostrum debuisset adversus opiniones malignas satis fiduciae habere in bona conscientia, principes multa debent etiam famae dare | Io la penso al contrario; chiunque di oi avrebbe dovuto avere abbastanza fiducia nella sua buona coscienza contro le opinioni malevole, ma i principi devono concedere molte cose anche alla loro reputazione |
Iuravit se non aditurum hereditatem | Giurò che non avrebbe ambito alleredità |
Maybe you might be interested
[6] Tarius quidem eodem die et alterum heredem perdidit, sed Caesar libertatem sententiae suae redemit; et postquam adprobavit gratuitam esse severitatem suam, quod principi semper curandum est, dixit relegandum, quo patri videretur | [6] Tario quindi nello stesso giorno perse anche laltro erede ma Cesare restituì libertà alla sua sentenza; e dopo che provò che la sua severità era disinteressata, cosa che deve sempre essere considerato da un principe, disse che doveva essere esiliato, dove sembrasse opportuno al padre |
[7] Non culleum, non serpentes, non carcerem decrevit memor, non de quo censeret, sed cui in consilio esset; mollissimo genere poenae contentum esse debere patrem dixit in filio adulescentulo impulso in id scelus, in quo se, quod proximum erat ab innocentia, timide gessisset; debere illum ab urbe et a parentis oculis submoveri | [7] Memore non di chi giudicasse, ma a chi fosse in aiuto, non decretò né il sacco, né i serpenti né il carcere, ma disse che il padre doveva essere contento di un tipo di pena molto blando nei confronti del figlio giovinetto, spinto a questo delitto in lui se era comportato timidamente, poiché era vicino allingenuità, e che doveva allontanarlo dalla città e dagli occhi del padre |
Maybe you might be interested
[XVI] [1] O dignum, quem in consilium patres advocarent | [XVI] [1] O tu, degno che i padri ti chiamino in consiglio |
O dignum, quem coheredem innocentibus liberis scriberent | O degno che ti iscrivano come coerede insieme ai figli innocenti |
Maybe you might be interested
Haec clementia principem decet; quocumque venerit, mansuetiora omnia faciat | Questa clemenza conviene al principe; dovunque verrà, renderà le cose più lievi |