Guzman diventa il latitante più ricercato negli Stati Uniti dopo la morte di Bin Laden e i fratelli Beltran Leyva, che prima erano il suo braccio armato, decidono di allearsi con i Los Zetas, acerrimi rivali del Chapo. La faida porta una spirale di violenza che nel 2008 causò 1156 omicidi a Sinaloa. Come se non bastasse, nel febbraio 2009, la D.E.A. sul suolo americano arresta 750 persone legate al cartello di Sinaloa. Sequestra stupefacenti per un valore di un miliardo di dollari e scoprì un laboratorio clandestino capace di produrre 12000 pasticche di ecstasy all'ora
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Nel febbraio del 2014 il narcotrafficante più ricercato del mondo viene arrestato. Ci si aspetterebbe che di li a poco venga estradato ma il Messico per non dare dimostrazione di debolezza o di incapacità di gestire l'ordine pubblico, decide di non cederlo agli americani e di imprigionarlo nelle sue carceri. Per prevenire altre fughe stavolta le misure di sicurezza erano inasprite con telecamere nella cella del detenuto che lo controllavano 24 ore su 24 e un braccialetto geolocalizzatore addosso.
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Ora quello che più preme al boss è raccontare la sua storia e decide di incontrare l'attore americano Sean Penn. Il suo tempo però è agli scocciolini. Localizzato ancora una volta, prova a fuggire ma senza riuscirci. Viene arrestato per la terza e ultima volta e, anni dopo, estradato negli Stati Uniti.