la donna della Samaria, si dirigeva al pozzo in un orario insolito, era circa mezzogiorno, quando solitamente le altre donne ci andavano verso l'imbrunire. Li trova Gesù, seduto, stanco e a piedi nudi. La donna, tiene lo sguardo basso, ha con sè un secchio e per terra c'è una corda sgretolata che utilizza per calare nel pozzo il contenitore. Cristo le chiede dell'acqua per potersi dissetare. La situazione è insolita, sia che un uomo si rivolga ad una donna, sia che lo faccia un giudeo nei confronti di una samaritana.
Gesù indica con una mano se stesso e con l'altra la porta della città di Sicar, dove invita la donna a dirigersi per testimoniare a tutti che lei ha incontrato il Messia. In quel momento sopraggiungono alcuni apostoli che erano andati a comprare del pane, tra loro anche Giovanni l'Evangelista che tiene la stoffa dell'abito raccolta per non far cadere tutto il pane che sta trasportato. I discepoli sono incuriositi, non sanno di cosa stanno parlando Gesù e la donna e conversano fra di loro in merito
La Samaritana fa parte non solo di una setta scismatica ma, in quanto donne concubina, è anche nella condizione più bassa sul piano sociale. Nonostante ciò, è a lei che Gesù si rivolge per rivelarsi e per chiederle di fare proseliti fra i Samaritani. Carracci ha messo in luce la grande armonia fra i due protagonisti della scena, le teste inclinate di uno verso l'altra a suggellare il momento del riconoscimento. Gesù si fa riconoscere come il Messia e la Samaritana diviene testimone della rivelazione messianica.