Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 01 - 20

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 01, Par 01 - 20

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 01, Par 01 - 20
1] Annum agens sextum decimum patrem amisit; sequentibusque consulibus flamen Dialis destinatus dimissa Cossutia, quae familia equestri sed admodum diues praetextato desponsata fuerat, Corneliam Cinnae quater consulis filiam duxit uxorem, ex qua illi mox Iulia nata est

neque ut repudiaret compelli a dictatore Sulla ullo modo potuit quare et sacerdotio et uxoris dote et gentilicis hereditatibus multatus diuersarum partium habebatur, ut etiam discedere e medio et quamquam morbo quartanae adgrauante prope per singulas noctes commutare latebras cogeretur seque ab inquisitoribus pecunia redimeret, donec per uirgines Vestales perque Mamercum Aemilium et Aurelium Cottam propinquos et adfines suos ueniam impetrauit
Aveva quindici anni quando perse il padre; nell'anno successivo gli fu conferita la carica di Flamendiale Separatosi da Cossuzia, donna di famiglia equestre, ma molto ricca, alla quale era stato fidanzato fin dalla più giovane età, sposò Cornelia, figlia di Cinna, quello stesso che era stato eletto console per quattro volte

Da lei ebbe una figlia, Giulia, e neppure Silla poté costringerlo a divorziare; allora il dittatore lo privò della sua carica sacerdotale, della dote della moglie e dell'eredità familiare, inserendolo quindi nella lista dei suoi avversari Cesare fu costretto così a starsene nascosto, a cambiare rifugio quasi ogni notte, quantunque ammalato piuttosto gravemente di febbre quartana Finalmente, per intercessione sia delle Vergini Vestali, sia di alcuni suoi parenti, ottenne la grazia
satis constat Sullam, cum deprecantibus amicissimis et ornatissimis uiris aliquamdiu denegasset atque illi pertinaciter contenderent, expugnatum tandem proclamasse siue diuinitus siue aliqua coniectura: uincerent ac sibi haberent, dum modo scirent eum, quem incolumem tanto opere cuperent, quandoque optimatium partibus, quas secum simul defendissent, exitio futurum

nam Caesari multos Marios inesse

[2] Stipendia prima in Asia fecit Marci Thermi praetoris contubernio; a quo ad accersendam classem in Bithyniam missus desedit apud Nicomeden, non sine rumore prostratae regi pudicitiae; quem rumorem auxit intra paucos rursus dies repetita Bithynia per causam exigendae pecuniae, quae deberetur cuidam libertino clienti suo

reliqua militia secundiore fama fuit et a Thermo in expugnatione Mytilenarum corona ciuica donatus est
Si dice che Silla, rifiutatosi a lungo di accogliere le preghiere dei suoi più illustri amici e oppostosi tenacemente alle insistenti richieste, alla fine, vinto, abbia esclamato, non si sa bene se per intuizione o per uno strano presentimento: 'Esultate e tenetevelo stretto, ma sappiate che colui che volete salvo ad ogni costo un giorno sarà la rovina del partito aristocratico che voi avete difeso insieme con me

In Cesare, infatti, sono nascosti molti Mari

2 Fece il servizio di leva in Asia, presso lo stato maggiore di Marco Termo Mandato da costui in Bitinia per cercare una flotta, si attardò presso Nicomede e qui corse voce che si fosse prostituito a quel re Egli stesso alimentò questa diceria quando, pochi giorni più tardi, ritornò in Bitinia con la scusa di ricuperare un credito concesso ad uno schiavo affrancato, divenuto suo cliente

Tuttavia gli ultimi anni della sua campagna militare gli procurarono una fama migliore e Termo, in occasione della conquista di Mitilene, gli fece assegnare la corona civica
[3] Meruit et sub Seruilio Isaurico in Cilicia, sed breui tempore

nam Sullae morte comperta, simul spe nouae dissensionis, quae per Marcum Lepidum mouebatur, Romam propere redit

et Lepidi quidem societate, quamquam magnis condicionibus inuitaretur, abstinuit, cum ingenio eius diffisus tum occasione, quam minorem opinione offenderat

[4] Ceterum composita seditione ciuili Cornelium Dolabellam consularem et triumphalem repetundarum postulauit; absolutoque Rhodum secedere statuit, et ad declinandam inuidiam et ut per otium ac requiem Apollonio Moloni clarissimo tunc dicendi magistro operam daret
3 Prestò servizio anche in Cilicia, agli ordini di Servilio Isaurico, ma per poco tempo

Era giunta infatti la notizia della morte di Silla e allora, con la speranza di qualche nuova discordia, che già si profilava per opera di Marco Emilio Lepido, si affrettò a rientrare a Roma

Qui tuttavia, nonostante le vantaggiose proposte, si guardò bene dal far lega con lo stesso Lepido, perché diffidava delle sue capacità e soprattutto perché gli sembrava che le circostanze fossero meno favorevoli di quanto avesse immaginato

4 Quando la discordia civile fu domata, Cesare incriminò per concussione Cornelio Dolabella, un ex console che aveva meritato il trionfo Poiché l'imputato era stato assolto, decise di andarsene a Rodi, un po' per sottrarsi ad eventuali vendette, un po' per seguire durante quel periodo di inattività e di riposo, le lezioni di Apollonio Molone, a quel tempo il più celebre maestro di oratoria

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 31 - 57

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 06, Par 31 - 57

huc dum hibernis iam mensibus traicit, circa Pharmacussam insulam a praedonibus captus est mansitque apud eos non sine summa indignatione prope quadraginta dies cum uno medico et cubicularis duobus

nam comites seruosque ceteros initio statim ad expediendas pecunias, quibus redimeretur, dimiserat

numeratis deinde quinquaginta talentis expositus in litore non distulit quin e uestigio classe deducta persequeretur abeuntis ac redactos in potestatem supplicio, quod saepe illis minatus inter iocum fuerat, adficeret

uastante regiones proximas Mithridate, ne desidere in discrimine sociorum uideretur, ab Rhodo, quo pertenderat, transiit in Asiam auxiliisque contractis et praefecto regis prouincia expulso nutantis ac dubias ciuitates retinuit in fide
Durante la navigazione verso Rodi, avvenuta nella stagione invernale, fu fatto prigioniero dai pirati presso l'isola di Farmacusa, e rimase con loro, non senza la più viva indignazione, per circa quaranta giorni, in compagnia di un medico e di due schiavi

I compagni di viaggio, infatti, e tutti gli altri servi erano stati inviati immediatamente a Roma per raccogliere i soldi del riscatto

Quando furono pagati i cinquanta talenti stabiliti, venne sbarcato su una spiaggia e allora, senza perdere tempo, assoldò una flotta e si lanciò all'inseguimento dei pirati: li catturò e li condannò a quel supplizio che spesso aveva minacciato loro per scherzo

Mitridate, intanto, devastava le regioni vicine al suo regno e Cesare, per non apparire inattivo, mentre altri si trovavano in difficoltà, da Rodi, dove era giunto, passò in Asia con un certo numero di truppe che aveva raccolto, scacciò dalla provincia il luogotenente del re e ridiede fiducia alle popolazioni incerte e dubbiose
[5] Tribunatu militum, qui primus Romam reuerso per suffragia populi honor optigit, actores restituendae tribuniciae potestatis, cuius uim Sulla deminuerat, enixissime iuuit

L etiam Cinnae uxoris fratri, et qui cum eo ciuili discordia Lepidum secuti post necem consulis ad Sertorium confugerant, reditum in ciuitatem rogatione Plotia confecit habuitque et ipse super ea re contionem

[6] Quaestor Iuliam amitam uxoremque Corneliam defunctas laudauit e more pro rostris et in amitae quidem laudatione de eius ac patris sui utraque origine sic refert: 'Amitae meae Iuliae maternum genus ab regibus ortum, paternum cum diis inmortalibus coniunctum est

nam ab Anco Marcio sunt Marcii Reges, quo nomine fuit mater; a Venere Iulii, cuius gentis familia est nostra
5 Durante il suo tribunato militare, la prima carica che ottenne con il suffragio popolare dopo il suo ritorno a Roma, appoggiò vigorosamente coloro che volevano ripristinare l'autorità tribunizia, da Silla indebolita

Fece poi votare la legge Plozia che concedeva il ritorno in patria a L Cinna, fratello di sua moglie, e a quelli che, con lui, al tempo della sommossa civile, prima avevano seguito Lepido e poi, alla sua morte, si erano rifugiati presso Sertorio Sull'argomento tenne addirittura una pubblica arringa

6 Quando divenne questore, dalla tribuna dei rostri pronunciò, secondo la consuetudine, il discorso funebre in onore della zia Giulia e della moglie Cornelia che erano morte Proprio nell'elogio della zia riferì di lei e di suo padre questa duplice origine: 'La stirpe materna di mia zia Giulia ha origine dai re, quella paterna si congiunge con gli dei immortali

Infatti da Anco Marzio discendono i Marzii, e tale fu il nome di sua madre Da Venere hanno origine i Giulii, alla cui gente appartiene la nostra famiglia

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 08, Parte 03

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 08, Parte 03

est ergo in genere et sanctitas regum, qui plurimum inter homines pollent, et caerimonia deorum, quorum ipsi in potestate sunt reges

' In Corneliae autem locum Pompeiam duxit Quinti Pompei filiam, L Sullae neptem; cum qua deinde diuortium fecit adulteratam opinatus a Publio Clodio, quem inter publicas caerimonias penetrasse ad eam muliebri ueste tam constans fama erat, ut senatus quaestionem de pollutis sacris decreuerit

[7] Quaestori ulterior Hispania obuenit; ubi cum mandatu pr(aetoris) iure dicundo conuentus circumiret Gadisque uenisset, animaduersa apud Herculis templum Magni Alexandri imagine ingemuit et quasi pertaesus ignauiam suam, quod nihil dum a se memorabile actum esset in aetate, qua iam Alexander orbem terrarum subegisset, missionem continuo efflagitauit ad captandas quam primum maiorum rerum occasiones in urbe
Vi è dunque nella stirpe la santità dei re, che si innalzano sugli uomini, e la solennità degli dei, sotto il cui potere si trovano gli stessi re

Rimpiazzò poi Cornelia con Pompea, figlia di Quinto Pompeo e nipote di L Silla; da lei divorziò più tardi, sospettandola di adulterio con Publio Clodio Si andava dicendo che Clodio si era introdotto da lei, in vesti femminili, durante una pubblica cerimonia religiosa Il Senato dovette ordinare un'inchiesta per sacrilegio

7 Sempre come questore gli fu assegnata la Spagna Ulteriore; qui, con delega del pretore, percorse i luoghi di riunione per amministrare la giustizia, finché giunse a Cadice dove, vista la statua di Alessandro Magno presso il tempio di Ercole, si mise a piangere, quasi vergognandosi della sua inettitudine Pensava infatti di non aver fatto nulla di memorabile all'età in cui Alessandro aveva già sottomesso il mondo intero Allora chiese subito un incarico a Roma per cogliere al più presto l'occasione di compiere grandi imprese
etiam confusum eum somnio proximae noctis nam uisus erat per quietem stuprum matri intulisse coiectores ad amplissimam spem incitauerunt arbitrium terrarum orbis portendi interpretantes, quando mater, quam subiectam sibi uidisset, non alia esset quam terra, quae omnium parens haberetur

[8] Decedens ergo ante tempus colonias Latinas de petenda ciuitate agitantes adiit, et ad audendum aliquid concitasset, nisi consules conscriptas in Ciliciam legiones paulisper ob id ipsum retinuissent
Nello stesso tempo, turbato da un sogno della notte precedente (aveva sognato infatti di violentare sua madre) fu incitato a nutrire le più grandi speranze dagli stessi indovini che gli vaticinarono il dominio del mondo quando gli spiegarono che la madre, che aveva visto giacere sotto di lui, altro non era che la terra stessa, considerata appunto madre di tutti

8 Lasciata dunque, prima del tempo, la provincia, si recò a visitare le colonie latine che lottavano per ottenere i diritti di cittadinanza Molto probabilmente avrebbe tentato qualche grosso colpo se i consoli, prevenendo i suoi progetti, non avessero trattenuto per un po' di tempo le legioni arruolate per un'operazione militare in Cilicia

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 06, Par 01 - 30

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 06, Par 01 - 30

[9] Nec eo setius maiora mox in urbe molitus est: siquidem ante paucos dies quam aedilitatem iniret, uenit in suspicionem conspirasse cum Marco Crasso consulari, item Publio Sulla et L Autronio post designationem consulatus ambitus condemnatis, ut principio anni senatum adorirentur, et trucidatis quos placitum esset, dictaturam Crassus inuaderet, ipse ab eo magister equitum diceretur constitutaque ad arbitrium re publica Sullae et Autronio consulatus restitueretur

meminerunt huius coniurationis Tanusius Geminus in historia, Marcus Bibulus in edictis, C Curio pater in orationibus

de hac significare uidetur et Cicero in quadam ad Axium epistula referens Caesarem in consulatu confirmasse regnum, de quo aedilis cogitarat
9 Non di meno anche a Roma tentò qualcosa di più grande: infatti pochi giorni prima di accedere alla carica di edile venne sospettato di aver complottato con l'ex console Marco Crasso, d'accordo con Publio Silla e con L Autronio, condannati per broglio elettorale, dopo essere stati designati consoli Il piano prevedeva di attaccare il riservate esclusivamente alle donne, ma evidentemente Clodio non aveva scrupoli di nessun genere Senato al principio dell'anno e uccidere tutti quelli che avevano preventivamente stabilito Compiuta la strage, Crasso sarebbe divenuto dittatore, Cesare sarebbe stato da lui nominato maestro della cavalleria e, organizzato lo Stato a loro piacimento, sarebbe stato riconferito il consolato a Silla e Autronio

Fanno menzione di questa congiura Tanusio Gemino, nella sua storia, Marco Bibulo nei suoi editti, e C Curione, il padre, nelle sue orazioni

Anche Cicerone, in una lettera ad Axio, sembra alludere a questo complotto quando dice che Cesare, una volta console, si assicurò quella sovranità che si era promesso come edile
Tanusius adicit Crassum paenitentia uel metu diem caedi destinatum non obisse et idcirco ne Caesarem quidem signum, quod ab eo dari conuenerat, dedisse; conuenisse autem Curio ait, ut togam de umero deiceret

idem Curio sed et M Actorius Naso auctores sunt conspirasse eum etiam cum Gnaeo Pisone adulescente, cui ob suspicionem urbanae coniurationis prouincia Hispania ultro extra ordinem data sit; pactumque ut simul foris ille, ipse Romae ad res nouas consurgerent, per Ambranos et Transpadanos; destitutum utriusque consilium morte Pisonis

[10] Aedilis praeter comitium ac forum basilicasque etiam Capitolium ornauit porticibus ad tempus extructis, in quibus abundante rerum copia pars apparatus exponeretur
Tanusio aggiunge che Crasso, o perché pentito, o perché timoroso, non si fece vedere il giorno stabilito per la strage, e di conseguenza neppure Cesare diede il segnale che si era convenuto secondo gli accordi Curione dice che, come segnale, Cesare avrebbe dovuto far cadere la toga dalla spalla

Lo stesso Curione, ma anche M Actorio Nasone affermano che aveva pure cospirato con il giovane Gneo Pisone, al quale, proprio perché sospettato di una congiura a Roma, sarebbe stata assegnata, in via straordinaria, la provincia spagnola Si sarebbero accordati per provocare una rivoluzione, nello stesso tempo, Pisone fuori e Cesare a Roma, facendo insorgere gli Ambroni e i Galli Traspadani La morte di Pisone mandò a monte il duplice progetto

10 Quando era edile adornò non solo il comizio, ma anche il foro e le basiliche di portici provvisori per esporvi una parte delle molte opere d'arte che possedeva

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 02, Par 21 - 40

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 02, Par 21 - 40

uenationes autem ludosque et cum collega et separatim edidit, quo factum est, ut communium quoque inpensarum solus gratiam caperet nec dissimularet collega eius Marcus Bibulus, euenisse sibi quod Polluci: ut enim geminis fratribus aedes in foro constituta tantum Castoris uocaretur, ita suam Caesarisque munificentiam unius Caesaris dici

adiecit insuper Caesar etiam gladiatorium munus, sed aliquanto paucioribus quam destinauerat paribus; nam cum multiplici undique familia conparata inimicos exterruisset, cautum est de numero gladiatorum, quo ne maiorem cuiquam habere Romae liceret
Organizzò, o con la collaborazione del collega in carica, o per conto proprio, battute di caccia e giochi; così avvenne che anche delle spese sostenute in comune si ringraziava soltanto lui E il suo collega Marco Bibulo non nascondeva che gli era toccata la stessa sorte di Polluce: come infatti il tempio dei due fratelli gemelli, eretto nel foro, veniva indicato soltanto con il nome di Castore, così la generosità sua e di Cesare solo a Cesare era attribuita

Per di più Cesare offrì anche un combattimento di gladiatori, tuttavia meno grandioso di quello che aveva progettato La verità era che i suoi nemici si erano preoccupati perché aveva raccolto da ogni parte una enorme quantità di gladiatori: per questo si stabilì che a nessun cittadino fosse lecito possederne in Roma più di un certo numero

Maybe you might be interested

Svetonio, Vite dei dodici cesari: Libro 03, Par 31- 60

Latino: dall'autore Svetonio, opera Vite dei dodici cesari parte Libro 03, Par 31- 60