L’amore tra suora Lucrezia Buti e frate Filippo Lippi

l’amore tra suora Lucrezia Buti e frate Filippo Lippi

Lucrezia era nata nel 1435 a Firenze da Francesco Buti e quando il padre morì, il fratello, che era rimasto a capo di una famiglia di 11 persone, non sapendo come sfamarle, la fece monacare a Prato, insieme alla sorella Spinetta. Anche Filippo era entrato in convento non per vocazione ma per povertà

Lucrezia era suora nel convento agostiniano di Santa Margherita, a Prato. Aveva i capelli biondi, i lineamenti delicatissimi, il corpo flessuoso e leggero.   Filippo Lippi oltre che pittore affermato, era frate carmelitano. Quando l'uomo conobbe la giovane suora in convento, che aveva una bellissima grazia, chiese e ottenne dalla monache il permesso di farne un ritratto. Ebbe inizio uno degli amori più romantici, della storia dell'arte. 

Quando il comune di Prato Lo chiamò nel 1452, per fargli affrescare la cappella maggiore del Duomo con le storie di Santo Stefano e di San Giovanni Battista, Filippo arrivò preceduto dalla fama di artista geniale. e da quella altrettanto vasta di scavezzacollo, spendaccione, millantatore e donnaiolo.

Cosimo de' medici, che gli aveva affidato un lavoro in casa sua, per impedirgli di andare in giro a perder tempo lo chiuse a chiave. Filippo riuscì a resistere due giorni, poi spinto da furore amoroso, una sera con un paio di lenzuola scappo dalla finestra per soddisfare i suoi piaceri. Cosimo deve averla presa a ridere, dato che lo perdonò e da allora in poi gli lasciò la porta aperta

Filippo era un insofferente alle regole, allegro e vitale. Lucrezia, dopo un anno partorì un bambino che fu chiamato Filippo, in seguito detto Filippino, per non confonderlo con il padre, dato che divenne anche lui un artista.  Due anni dopo Lucrezia partorì di nuovo, questa volta una bambina alla quale fu dato il nome di Alessandra. 

A questo punto Cosimo de' medici decise di intervenire. si rivolse al Papa, Pio II Piccolomini, e gli chiese di dispensare dai voti due religiosi, in modo che potessero sposarsi. Ma Filippo rifiutò. Filippo cominciò a usare Lucrezia come modella per le sue dolcissime madonne e anche per la Salomè al banchetto di Erode, inoltre trasferì le sembianze di Filippino nei tenerissimi bimbi paffuti e negli angeli dai riccioli biondi, che affollavano le sue pale di altare. 

Da oltre cinque secoli, Salomè danza sulla parete destra della Cappella Maggiore nel Duomo di Prato. La modella era Lucrezia Buti

banchetto di Erode: danza di Salomè - Filippo Lippi banchetto di Erode: danza di Salomè - Filippo Lippi
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