Il suo nome è: La fontana delle naiadi. Sono ninfee delle acque che aiutano l'irrorazione dei campi e la crescita delle piante. Le ninfee vivono nelle acque che percorrono le terre emerse, mari e fiumi.
Glauco vive da pescatore e passa il tempo a studiare le maree e le insenature della costa. Un giorno, in una parte della costa, nota un pezzo di terra piena di un verde intenso. Decide di pescare in quella parte di mare di fronte sperando in un buon auspicio ma pesca poco. Tornato a riva, versa il bottino e i pesci cominciano a dimenarsi. Alcuni nella concitazione mordono un po di quell'erba verde. Riprendono forza e vigore e a piccoli balzi recuperano la via del mare tornando liberi.
Incuriosito e stupito dalla scena, decide di provare a sua volta un pò di quell'erba. Sente la forza crescere in lui, le braccia si irrobbustiscono, i muscoli si gonfiano, il corpo aumenta in muscolatura e forza. Le gambe si ricoprono di squame e i piedi diventano pinne. Glaudo non crede ai propri occhi. Il giovane si tuffa in mare piangendo di disperazione. Cerca di raggiungere il fondo per lasciarsi morire ma si accorge che riesce a respirare sott'acqua. Resta sconsolato ma i messeggeri dell'oceano, lo raggiungono cercando di convincerlo ad accettare il suo nuovo status. Tra i tanti poteri, l'immortalità ma anche il dono del vaticinio, predire avvenimenti futuri; dono che Glauco insegna poi al Dio Apollo.
Si innamora di Scilla, ma la maga Circe la trasforma in una mostro che ogni marinaio teme. Abbandonato lo stretto, decide di fare una sosta sull'isola di Nasso, dove trova Arianna abbandonata da Teseo. Sente i lamenti e vorrebbe correre per confortarla ma sulla strada si pone Dioniso che la desidera per se. I due lottano ma Glauco ne esce sconfitto tornando solitario negli abissi